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Bonucci:"La mia fame per il Milan. Se a Torino mi fischiano..."
Anteprima MW. SI prega di citare la fonte.
Ecco l'intervista esclusiva di Leonardo Bonucci alla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 22 luglio 2017:"Anche a me risulta un pò strano vedermi con questo stemma e questi colori. Ma io sono uno che dà tutto per la maglia che indossa. E lo farà per il bene del Milan. La Juve mi ha fatto diventare importantissimo ma ora si apre una nuova pagina con le stesse ambizioni. Voglio far tornare grande questa società insieme ai compagni. Il Milan merita di tornare in alto. La società ha fatto grandi investimenti. Io vivo di sfide e passare dalla Juve al Milan è una sfida molto affascinante. Mi sono rimesso in discussione a 30 anni ed ho sposato un progetto ambizioso. Sono sempre stato affascinato dalla storia rossonera e Nesta è sempre stato il mio idolo. Nella Juve sono diventato un leader ma qui entro in punta di piedi. La squadra sa che potrà contare sulla mia esperienza. Ai compagni dico che nulla è impossibile. Al MIlan c'è entusiasmo e propensione al sacrificio. Il segreto sta nella fame. Sono stato accolto benissimo. Parto con un preliminare di Europa League, stessa cosa accaduta con la Juve. Speriamo porti bene. Perchè ho lasciato la Juve? La vita è fatta di cicli. Nell'ultima parte della stagione il legame si è affievolito e abbiamo deciso di allontanarci di comune accordo. Negli ultimi mesi si è sgretolato qualcosa. Anche i matrimoni belli a volte finiscono. Alla Juve ho dato tanto e ricevuto tanto. Per me non è stata una scelta facile ma il rapporto era arrivato alla fine. Non c'era più voglia di continuare insieme. Ma ne siamo usciti bene tutti: io la Juve ed il Milan. Con Barzagli e Chiellini ho sempre avuto un grande rapporto. Non è successo nulla di quanto detto. Allegri? Non ho avuto problemi con lui. Poi alcune situazioni possono portare conseguenze e ognuno si prende le proprie responsabilità. Lo "sgabello di Porto" la fine di tutto? Pare che sia stata la cosa più eclatante, ma in realtà è solo la goccia finale. Già prima c’erano state altre situazioni. Poi, comunque, la cosa si era ricomposta. Che accoglienza mi aspetto allo Stadium? Per quello che ho dato alla Juve, non mi sento né un traditore né un mercenario. Se dovessero fischiarmi devono sapere che, così come gli insulti che ricevevo in bianconero mi caricavano, sarà così anche nel caso mi fischiassero allo Sta*dium".
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Ecco l'intervista esclusiva di Leonardo Bonucci alla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 22 luglio 2017:"Anche a me risulta un pò strano vedermi con questo stemma e questi colori. Ma io sono uno che dà tutto per la maglia che indossa. E lo farà per il bene del Milan. La Juve mi ha fatto diventare importantissimo ma ora si apre una nuova pagina con le stesse ambizioni. Voglio far tornare grande questa società insieme ai compagni. Il Milan merita di tornare in alto. La società ha fatto grandi investimenti. Io vivo di sfide e passare dalla Juve al Milan è una sfida molto affascinante. Mi sono rimesso in discussione a 30 anni ed ho sposato un progetto ambizioso. Sono sempre stato affascinato dalla storia rossonera e Nesta è sempre stato il mio idolo. Nella Juve sono diventato un leader ma qui entro in punta di piedi. La squadra sa che potrà contare sulla mia esperienza. Ai compagni dico che nulla è impossibile. Al MIlan c'è entusiasmo e propensione al sacrificio. Il segreto sta nella fame. Sono stato accolto benissimo. Parto con un preliminare di Europa League, stessa cosa accaduta con la Juve. Speriamo porti bene. Perchè ho lasciato la Juve? La vita è fatta di cicli. Nell'ultima parte della stagione il legame si è affievolito e abbiamo deciso di allontanarci di comune accordo. Negli ultimi mesi si è sgretolato qualcosa. Anche i matrimoni belli a volte finiscono. Alla Juve ho dato tanto e ricevuto tanto. Per me non è stata una scelta facile ma il rapporto era arrivato alla fine. Non c'era più voglia di continuare insieme. Ma ne siamo usciti bene tutti: io la Juve ed il Milan. Con Barzagli e Chiellini ho sempre avuto un grande rapporto. Non è successo nulla di quanto detto. Allegri? Non ho avuto problemi con lui. Poi alcune situazioni possono portare conseguenze e ognuno si prende le proprie responsabilità. Lo "sgabello di Porto" la fine di tutto? Pare che sia stata la cosa più eclatante, ma in realtà è solo la goccia finale. Già prima c’erano state altre situazioni. Poi, comunque, la cosa si era ricomposta. Che accoglienza mi aspetto allo Stadium? Per quello che ho dato alla Juve, non mi sento né un traditore né un mercenario. Se dovessero fischiarmi devono sapere che, così come gli insulti che ricevevo in bianconero mi caricavano, sarà così anche nel caso mi fischiassero allo Sta*dium".