Intervista completa a Bonucci alla Gazzetta dello Sport oggi in edicola 15 Agosto 2017:
"Quando sono arrivato pensavo che i tifosi mi avrebbero accolto con molto scetticismo invece ho visto un entusiasmo incredibile. Questo mi spinge a dare ancora di più. Debuttare a San Siro sarà incredibile, non vedo l'ora, devo confessare che ho un po' di agitazione. La sera del preliminare mi sono emozionato, mi capita di rado ma una cornice di pubblico così è stata stupefacente.
Essere capitano del Milan è una grandissima responsabilità, prometto che darò tutto me stesso per difendere questi colori dal primo all'ultimo minuto. Non mi aspettavo di avere subito la fascia di capitano, ma l'importante è che ci sia un gruppo unito con la cultura del lavoro. Qui al Milan siamo fortunati perché è così, gli stessi sudamericani mi hanno impressionato, sono estremamente felice per come è lo spogliatoio qui, si lavora e si fatica, c'è spirito di sacrificio.
Con Montolivo ho parlato da subito, lui è un grande e gli ho detto che non era intenzione mia quella di passare sopra a qualcuno. La scelta della fascia è stata presa di comune accordo con il mister, la società e i compagni. Conta il gruppo, non il singolo.
Metterò a disposizione tutta la mia esperienza e il carisma, ho imparato queste cose da grandi giocatori alla Juventus e voglio riportare il Milan dove merita, in alto.
La Juve? Ne parlerò per l'ultima volta, poi basta perché per me ora esiste solo il Milan. Ringrazio i bianconeri per quello che mi hanno detto e per avermi fatto diventare tra i migliori al mondo, ma ci sono state Delle scelte che hanno portato a Delle conseguenze. La società e Allegri hanno preso delle decisioni e io ho agito di conseguenza. Andarmene non è stata solo una mia scelta, anche il club e l'allenatore centrano. Tutto è cominciato con lo sgabello di Oporto ma ci sono stati anche tanti altri episodi meno visibili ad occhi esterni.
Se ritroverò Allegri in Nazionale ci comporteremo da professionisti entrambi. Alcuni ex compagni li sento ancora, ieri ho fatto gli auguri a Chiellini per il compleanno, e poi condivideremo ancora lo spogliatoio in Nazionale.
Spero di essere per il Milan quello che è stato Pirlo per la Juventus, col percorso inverso.
Ho scelto il Milan perché ha il progetto più ambizioso di tutti, a me piacciono le sfide, quelle Toste, quelle difficili, la dirigenza del Milan mi ha fatto subito sentire estremamente importante, in 48 ore abbiamo fatto tutto, l'amore è sbocciato immediatamente.
I soldi? Non è un discorso legato a quello, a chi mi dà del mercenario faccio presente che avevo offerte molto più remunerative all'estero.
Vedo molto analogie tra questo Milan e la prima Juve di Conte, io voglio ripercorre un certo tipo di percorso, partire da una rifondazione e riportare il Milan in alto. Entro 4 anni voglio vincere la Champions, lo dico ogni giorno a tutti, io voglio vincere tutto, non sono venuto qui a fare la comparsa.
Dall'inizio mi sono trovato alla perfezione, questa è la mia nuova casa, è tutto bellissimo. Per ora vivo ancora in hotel ma a Settembre andremo nella nuova abitazione. Voglio fare una vita normale, non amo la movida, tengo molto alla mia famiglia.
Non sono mai stato così carico e affamato, voglio andare oltre i miei limiti, i nostri limiti vanno superati quotidianamente. Il Milan deve tornare nell'Olimpo, io sono qui per questo, sono qui per vincere.
Lo scudetto? La Juve rimane favorita con il Napoli, noi siamo subito dietro alla pari dell'Inter e della Roma.
Belotti è un trascinatore, un grande lavoratore, non lo so se arriverà ma chiunque sarà l'attaccante deve capire che senza sacrificio non si va da nessuna parte. Bisogna fare le due fasi anche se hai un nome importante. La grande punta sarebbe la chiusura perfetta di un mercato straordinario.
Nel Milan mi ci vedo a lungo, è uno stimolo importante per me, voglio aprire un ciclo con questi colori.
Io non provo rancore verso i tifosi della Juventus, ognuno è libero di dire quello che ritiene più opportuno, sappiano però che a me le critiche scivolano addosso senza lasciare traccia, figuratevi se mi faccio condizionare dai social. Fosse così dovrei cambiare mestiere.
Montella è un grande, ha un futuro da top, vinceremo con lui ne son sicuro. È molto intelligente e non ho mai visto nessuno impostare così bene una difesa a 4. Quella a 3? Per me è uguale ma preferisco quella a 4, sapete perché? Con la difesa a 3 mi lasciavano sempre uno contro uno, così invece è più difficile.
Tra 6-7 anni mi vedo allenatore, voglio vincere anche da tecnico, ma adesso è ancora presto, prima voglio vincere tutto da giocatore con il Milan.