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Bonera:"Aspetto Prandelli. Voglio andare ai Mondiali in Brasile"
Bonera intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Ecco i passaggi più interessanti
"Se il 2014 vuol dire Rio? No, 2014 vuol dire desiderio di risalire con il Milan. Il resto arriverebbe di conseguenza. Tre mesi fa avevo la rotula fratturata e se mi avessero chiesto se pensavo al Mondiale mi sarei messo a ridere. Adesso magari sorrido. Prandelli mi conosce, mi ha allenato, sa dove trovarmi. Se mi vuole per il Brasile sono pronto. Seedorf futuro allenatore del Milan? Ex compagno e vicino di armadietto per tanti anni....In realtà non saprei dire. Posso giudicare Clarence come giocatore, come allenatore è un’incognita, ma gli esempi di trasferimenti veloci e di successo fra campo e panchina non mancano: in Italia mi viene in mente Mancini. Cosa mi resta di Allegri? L’equilibrio. Non ha mai cambiato atteggiamento, nel successo e nelle sconfitte. Capisco che restino negli occhi i brutti risultati degli ultimi mesi, ma non si possono dimenticare i tre anni precedenti. Allegri ha fatto un buon lavoro. Una spiegazione per questi mesi orribili? Non ce n’è soltanto una. Gli infortuni sono un capitolo pesante, ma non devono rappresentare un alibi, e meno che mai dobbiamo cercare un alibi nella situazione societaria".
Bonera intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Ecco i passaggi più interessanti
"Se il 2014 vuol dire Rio? No, 2014 vuol dire desiderio di risalire con il Milan. Il resto arriverebbe di conseguenza. Tre mesi fa avevo la rotula fratturata e se mi avessero chiesto se pensavo al Mondiale mi sarei messo a ridere. Adesso magari sorrido. Prandelli mi conosce, mi ha allenato, sa dove trovarmi. Se mi vuole per il Brasile sono pronto. Seedorf futuro allenatore del Milan? Ex compagno e vicino di armadietto per tanti anni....In realtà non saprei dire. Posso giudicare Clarence come giocatore, come allenatore è un’incognita, ma gli esempi di trasferimenti veloci e di successo fra campo e panchina non mancano: in Italia mi viene in mente Mancini. Cosa mi resta di Allegri? L’equilibrio. Non ha mai cambiato atteggiamento, nel successo e nelle sconfitte. Capisco che restino negli occhi i brutti risultati degli ultimi mesi, ma non si possono dimenticare i tre anni precedenti. Allegri ha fatto un buon lavoro. Una spiegazione per questi mesi orribili? Non ce n’è soltanto una. Gli infortuni sono un capitolo pesante, ma non devono rappresentare un alibi, e meno che mai dobbiamo cercare un alibi nella situazione societaria".