Boban:"Ci vorrà tempo ma torneremo in alto".

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Zvone Boban al Corriere della Sera in edicola oggi, 25 agosto, sul Milan:"Spero che i precedenti siano beneaguranti. Ma siamo solo alla prima giornata, la strada è lunga. Sia chiaro però: deve essere una strada da Milan, e pur in un periodo di ricostruzione onorando la grande maglia rossonera.


"Al Friuli il mio debutto da trequartista? Spero che i precedenti siano beneaguranti. Ma siamo solo alla prima giornata, la strada è lunga. Sia chiaro però: deve essere una strada da Milan, e pur in un periodo di ricostruzione onorando la grande maglia rossonera».

Zvone con quale spirito affronta la sua prima sfida di campionato da dirigente rossonero?
«Con lo stesso sentimento che avevo da giocatore. Quando lavoro al Milan non penso al lavoro, penso alla vita. D’altronde, condividendo l’ufficio tutti i giorni con Paolo, come mi potrei sentire?».

Ai tifosi che guardano con invidia al mercato dei cugini sognando il campione celebrato che messaggio invia?
«Non voglio fare paragoni, ma posso dire che il tempo e i risultati ci diranno chi ha lavorato bene e chi no. Stiamo facendo il massimo considerando le varie problematiche. Ci vorrà del tempo, ma dobbiamo in qualche modo bruciare le tappe. Poi, i grandi nomi possono anche non corrispondere ai giocatori giusti: Kaká lo conosceva qualcuno quando è arrivato? Sono convinto che alla fine i tifosi saranno contenti delle nostre scelte. Non cerchiamo insensati fuochi d’artificio, come qualche anno fa. Bisogna fare le scelte calcisticamente più logiche».

Fra otto giorni termina il mercato: è possibile affermare con certezza che Donnarumma, Suso e Kessie resteranno?
«La nostra volontà è di tenerli, assolutamente».

Il desiderio di Correa di trasferirsi a Milano vi faciliterà nella trattativa con l’Atletico?
«Il Milan è una società corretta ed elegante, non farà mai leva sulla volontà del giocatore».

Considerando i vincoli dell’Uefa, il lavoro è stato più complesso di quello che credeva?
«Penso che il Fair Play Finanziario abbia generato stabilità nel sistema. Complessivamente ha fatto bene al calcio, ma l’Uefa si deve rendere conto che va adattato e rifinito».

Il presidente Scaroni ricorda spesso il ruolo di leadership nel mondo del Milan, invitandolo a riprendersi la sua posizione nel panorama calcistico. Avverte la pressione?
«Sappiamo che il Milan, anche se deve in questo momento tenere un profilo basso, resta un club di appeal mondiale. Non vorrei che si scambiasse il basso profilo con l’assenza di ambizione. Il nuovo proprietario ha portato stabilità e l’obiettivo — altrimenti, né Paolo né io saremmo qua — è un Milan vero, un Milan che ritorni a essere protagonista e vincente, giocando un calcio offensivo e di carattere. Il presidente Scaroni ha poi fatto una battuta su una Juve leader italiana e un Milan più mondiale, ma sappiamo bene che noi dobbiamo fare tanto e velocemente per stare lì dove sta la Vecchia Signora, che è sempre stata, sì, italiana, ma anche mondiale. Poi, è vero che il Milan ha un fascino tutto suo, unico, ma se non vinci e non giochi bene, la storia conterà sempre di meno".
 

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Zvone Boban al Corriere della Sera in edicola oggi, 25 agosto, sul Milan:"Spero che i precedenti siano beneaguranti. Ma siamo solo alla prima giornata, la strada è lunga. Sia chiaro però: deve essere una strada da Milan, e pur in un periodo di ricostruzione onorando la grande maglia rossonera.


"Al Friuli il mio debutto da trequartista? Spero che i precedenti siano beneaguranti. Ma siamo solo alla prima giornata, la strada è lunga. Sia chiaro però: deve essere una strada da Milan, e pur in un periodo di ricostruzione onorando la grande maglia rossonera».

Zvone con quale spirito affronta la sua prima sfida di campionato da dirigente rossonero?
«Con lo stesso sentimento che avevo da giocatore. Quando lavoro al Milan non penso al lavoro, penso alla vita. D’altronde, condividendo l’ufficio tutti i giorni con Paolo, come mi potrei sentire?».

Ai tifosi che guardano con invidia al mercato dei cugini sognando il campione celebrato che messaggio invia?
«Non voglio fare paragoni, ma posso dire che il tempo e i risultati ci diranno chi ha lavorato bene e chi no. Stiamo facendo il massimo considerando le varie problematiche. Ci vorrà del tempo, ma dobbiamo in qualche modo bruciare le tappe. Poi, i grandi nomi possono anche non corrispondere ai giocatori giusti: Kaká lo conosceva qualcuno quando è arrivato? Sono convinto che alla fine i tifosi saranno contenti delle nostre scelte. Non cerchiamo insensati fuochi d’artificio, come qualche anno fa. Bisogna fare le scelte calcisticamente più logiche».

Fra otto giorni termina il mercato: è possibile affermare con certezza che Donnarumma, Suso e Kessie resteranno?
«La nostra volontà è di tenerli, assolutamente».

Il desiderio di Correa di trasferirsi a Milano vi faciliterà nella trattativa con l’Atletico?
«Il Milan è una società corretta ed elegante, non farà mai leva sulla volontà del giocatore».

Considerando i vincoli dell’Uefa, il lavoro è stato più complesso di quello che credeva?
«Penso che il Fair Play Finanziario abbia generato stabilità nel sistema. Complessivamente ha fatto bene al calcio, ma l’Uefa si deve rendere conto che va adattato e rifinito».

Il presidente Scaroni ricorda spesso il ruolo di leadership nel mondo del Milan, invitandolo a riprendersi la sua posizione nel panorama calcistico. Avverte la pressione?
«Sappiamo che il Milan, anche se deve in questo momento tenere un profilo basso, resta un club di appeal mondiale. Non vorrei che si scambiasse il basso profilo con l’assenza di ambizione. Il nuovo proprietario ha portato stabilità e l’obiettivo — altrimenti, né Paolo né io saremmo qua — è un Milan vero, un Milan che ritorni a essere protagonista e vincente, giocando un calcio offensivo e di carattere. Il presidente Scaroni ha poi fatto una battuta su una Juve leader italiana e un Milan più mondiale, ma sappiamo bene che noi dobbiamo fare tanto e velocemente per stare lì dove sta la Vecchia Signora, che è sempre stata, sì, italiana, ma anche mondiale. Poi, è vero che il Milan ha un fascino tutto suo, unico, ma se non vinci e non giochi bene, la storia conterà sempre di meno".

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A.C Milan 1899

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Zvone Boban al Corriere della Sera in edicola oggi, 25 agosto, sul Milan:"Spero che i precedenti siano beneaguranti. Ma siamo solo alla prima giornata, la strada è lunga. Sia chiaro però: deve essere una strada da Milan, e pur in un periodo di ricostruzione onorando la grande maglia rossonera.


"Al Friuli il mio debutto da trequartista? Spero che i precedenti siano beneaguranti. Ma siamo solo alla prima giornata, la strada è lunga. Sia chiaro però: deve essere una strada da Milan, e pur in un periodo di ricostruzione onorando la grande maglia rossonera».

Zvone con quale spirito affronta la sua prima sfida di campionato da dirigente rossonero?
«Con lo stesso sentimento che avevo da giocatore. Quando lavoro al Milan non penso al lavoro, penso alla vita. D’altronde, condividendo l’ufficio tutti i giorni con Paolo, come mi potrei sentire?».

Ai tifosi che guardano con invidia al mercato dei cugini sognando il campione celebrato che messaggio invia?
«Non voglio fare paragoni, ma posso dire che il tempo e i risultati ci diranno chi ha lavorato bene e chi no. Stiamo facendo il massimo considerando le varie problematiche. Ci vorrà del tempo, ma dobbiamo in qualche modo bruciare le tappe. Poi, i grandi nomi possono anche non corrispondere ai giocatori giusti: Kaká lo conosceva qualcuno quando è arrivato? Sono convinto che alla fine i tifosi saranno contenti delle nostre scelte. Non cerchiamo insensati fuochi d’artificio, come qualche anno fa. Bisogna fare le scelte calcisticamente più logiche».

Fra otto giorni termina il mercato: è possibile affermare con certezza che Donnarumma, Suso e Kessie resteranno?
«La nostra volontà è di tenerli, assolutamente».

Il desiderio di Correa di trasferirsi a Milano vi faciliterà nella trattativa con l’Atletico?
«Il Milan è una società corretta ed elegante, non farà mai leva sulla volontà del giocatore».

Considerando i vincoli dell’Uefa, il lavoro è stato più complesso di quello che credeva?
«Penso che il Fair Play Finanziario abbia generato stabilità nel sistema. Complessivamente ha fatto bene al calcio, ma l’Uefa si deve rendere conto che va adattato e rifinito».

Il presidente Scaroni ricorda spesso il ruolo di leadership nel mondo del Milan, invitandolo a riprendersi la sua posizione nel panorama calcistico. Avverte la pressione?
«Sappiamo che il Milan, anche se deve in questo momento tenere un profilo basso, resta un club di appeal mondiale. Non vorrei che si scambiasse il basso profilo con l’assenza di ambizione. Il nuovo proprietario ha portato stabilità e l’obiettivo — altrimenti, né Paolo né io saremmo qua — è un Milan vero, un Milan che ritorni a essere protagonista e vincente, giocando un calcio offensivo e di carattere. Il presidente Scaroni ha poi fatto una battuta su una Juve leader italiana e un Milan più mondiale, ma sappiamo bene che noi dobbiamo fare tanto e velocemente per stare lì dove sta la Vecchia Signora, che è sempre stata, sì, italiana, ma anche mondiale. Poi, è vero che il Milan ha un fascino tutto suo, unico, ma se non vinci e non giochi bene, la storia conterà sempre di meno".

Zvone, sia tu che Paolo siete milanisti veri, perciò non mettiamo in dubbio la vostra buonafede.

Paolo, poi... dire Maldini è dire Milan.

Ma raccontatecela giusta: sapete perfettamente che ad Elliott di vincere non importa nulla, perciò se davvero credete che torneremo in alto lo credete perché sapete che la rivendita, magari passando prima dal Tribunale, non è lontana.

Capisco che non possiate parlare apertamente ma lo sapete anche voi che l’anello al naso non ce l’abbiamo più da molto tempo.

Che un fondo avvoltoio gestito da usurai possa fare gli investimenti a fondo perduto necessari (sottolineo necessari) per far rialzare la testa a questo gigante dormiente non ci crederebbe nemmeno un bambino di otto anni dal quoziente intellettivo nella media.

E siccome alla fine i fatti sono quelli che contano, e sono convinto che non sia vostra intenzione prenderci per le natiche, se parlate di bruciare le tappe anche qui sapete bene che questo non potrà essere fatto con questa gente.

Ergo....

Venirci a raccontare che questa non proprietà abbia delle “ambizioni” di ricreare il vero Milan può giusto essere preso come un contentino da dare a mezzo stampa non essendo possibile dire la verità, spero che questo lo sappiate.
 

Lorenzo 89

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Spero abbia capito che la rosa attuale è insufficiente per auspicare a un conseguimento di un risultato positivo quest'anno, asserisce che ci sia la volontà di "bruciare le tappe" ma onestamente il mercato attuato fino a questo momento non tiene fede a queste affermazioni.
 

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Spero abbia capito che la rosa attuale è insufficiente per auspicare a un conseguimento di un risultato positivo quest'anno, asserisce che ci sia la volontà di "bruciare le tappe" ma onestamente il mercato attuato fino a questo momento non tiene fede a queste affermazioni.

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E c'è da aggiungere che ogni anno sentiamo chiacchiere e promesse.

E' ora dei fatti. Basta chiacchiere e proclami.
 

andreima

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Si però ragazzi.. Non è ancora neanche iniziato il campionato, resistiamo un po' e poi si vedrà..
 

Aron

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Zvone Boban al Corriere della Sera in edicola oggi, 25 agosto, sul Milan:"Spero che i precedenti siano beneaguranti. Ma siamo solo alla prima giornata, la strada è lunga. Sia chiaro però: deve essere una strada da Milan, e pur in un periodo di ricostruzione onorando la grande maglia rossonera.


"Al Friuli il mio debutto da trequartista? Spero che i precedenti siano beneaguranti. Ma siamo solo alla prima giornata, la strada è lunga. Sia chiaro però: deve essere una strada da Milan, e pur in un periodo di ricostruzione onorando la grande maglia rossonera».

Zvone con quale spirito affronta la sua prima sfida di campionato da dirigente rossonero?
«Con lo stesso sentimento che avevo da giocatore. Quando lavoro al Milan non penso al lavoro, penso alla vita. D’altronde, condividendo l’ufficio tutti i giorni con Paolo, come mi potrei sentire?».

Ai tifosi che guardano con invidia al mercato dei cugini sognando il campione celebrato che messaggio invia?
«Non voglio fare paragoni, ma posso dire che il tempo e i risultati ci diranno chi ha lavorato bene e chi no. Stiamo facendo il massimo considerando le varie problematiche. Ci vorrà del tempo, ma dobbiamo in qualche modo bruciare le tappe. Poi, i grandi nomi possono anche non corrispondere ai giocatori giusti: Kaká lo conosceva qualcuno quando è arrivato? Sono convinto che alla fine i tifosi saranno contenti delle nostre scelte. Non cerchiamo insensati fuochi d’artificio, come qualche anno fa. Bisogna fare le scelte calcisticamente più logiche».

Fra otto giorni termina il mercato: è possibile affermare con certezza che Donnarumma, Suso e Kessie resteranno?
«La nostra volontà è di tenerli, assolutamente».

Il desiderio di Correa di trasferirsi a Milano vi faciliterà nella trattativa con l’Atletico?
«Il Milan è una società corretta ed elegante, non farà mai leva sulla volontà del giocatore».

Considerando i vincoli dell’Uefa, il lavoro è stato più complesso di quello che credeva?
«Penso che il Fair Play Finanziario abbia generato stabilità nel sistema. Complessivamente ha fatto bene al calcio, ma l’Uefa si deve rendere conto che va adattato e rifinito».

Il presidente Scaroni ricorda spesso il ruolo di leadership nel mondo del Milan, invitandolo a riprendersi la sua posizione nel panorama calcistico. Avverte la pressione?
«Sappiamo che il Milan, anche se deve in questo momento tenere un profilo basso, resta un club di appeal mondiale. Non vorrei che si scambiasse il basso profilo con l’assenza di ambizione. Il nuovo proprietario ha portato stabilità e l’obiettivo — altrimenti, né Paolo né io saremmo qua — è un Milan vero, un Milan che ritorni a essere protagonista e vincente, giocando un calcio offensivo e di carattere. Il presidente Scaroni ha poi fatto una battuta su una Juve leader italiana e un Milan più mondiale, ma sappiamo bene che noi dobbiamo fare tanto e velocemente per stare lì dove sta la Vecchia Signora, che è sempre stata, sì, italiana, ma anche mondiale. Poi, è vero che il Milan ha un fascino tutto suo, unico, ma se non vinci e non giochi bene, la storia conterà sempre di meno".


Intervista che si presta a una traduzione...
 

Molenko

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Parole giuste e sensate, checché ne dicano quelli che chiedono di buttare soldi dopo anni e anni di bilancio in rosso.
 
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