Bloomberg: "L'AC Milan è in vendita".

Fabry_cekko

Senior Member
Registrato
27 Agosto 2012
Messaggi
22,547
Reaction score
231
Secondo il sito del Fatto Quotidiano, tre sono i possibili scenari asiatici per la vendita del Milan.

La prima pista porta in Cina, dove il possibile acquirente sarebbe il magnate Xu Jiayin, con un patrimonio stimato intorno ai 6 miliardi, che ne fa il quinto uomo più ricco della Cina. Xu Jiayin, tramite la Evergrande Real Estate è proprietario del Guangzhou, squadra di calcio nota ai più per i dispendiosi acquisti, quali il brasiliano Conca il cui stipendio è secondo nel mondo solo a quello di Messi, Ronaldo ed Eto’o, e per l’ingaggio di Marcello Lippi come tecnico, con il quale ha vinto il campionato e la Champions asiatica.

Nell’area del Golfo Persico, i possibili interessati sarebbero diversi. Il nome principale è quello dello sceicco Khalifa bin Zayed Al Nahyan, sovrano di Abu Dhabi e presidente degli Emirati Arabi, agli onori delle cronache in questi giorni per la trattativa su Alitalia. E’ dello scorso ottobre la notizia data dal Quotidiano Sportivo di una intermediazione del senatore PDL Valerio Valentini per la vendita del Milan.
In Qatar ci sarebbe l’interesse delo sceicco Tamim bin Hamad Al Thani, organizzatore dei Mondiali 2022 e proprietario del PSG, nonché di Al Jaazira, potente network TV che ha iniziato ad interessarsi di calcio con l’acquisto dei diritti TV per la Champions e che starebbe per creare una joint venture proprio con Mediaset.
Il terzo nome possibile è o sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, sovrano di Dubai e proprietario della compagnia aerea Emirates, attuale sponsor del Milan.

L’ultima ipotesi riguarda la Russia, dove il nome ricorrente è sempre Gazprom, proprietario dello Zenit e sponsor dello Shalke 04 e della Champions League. Si fa anche il nome dell’oligarca Oleg Vladimirovich Deripaska, ceo di En+ Group (energia) e di Rusal (la più grande compagnia al mondo per la produzione di alluminio), con un patrimonio stimato di circa 8 mld. Infine, circola il nome di Uralchem, multinazionale di fertilizzanti chimici con ragione sociale a Cipro e sede a Perm. Nel 1994 la società decise di fondare una associazione calcistica (l’Amkar Perm, squadra che milita nella Russian Premier League), chiedendo aiuto a Berlusconi, che fra l’altro inviò un lotto di maglie rossonere, divenute quelle ufficiali della squadra. Naturalmente le trattative con la Russia vedrebbero l’intervento diretto di Putin, in qualità di amico personale di Berlusconi.

Secondo Forbes, il valore del Milan supererebbe i 600 ml di euro, il che ne fa una delle 6 squadre di maggiore valore al mondo

i Cinesi non li voglio...per quanto riguarda gli Arabi, beh...è un sogno! Vanno bene uno dei 3
Al Nahyan è la famiglia più potente degli Emirati
Al Maktoum è la seconda
Al Thani è la famiglia che regna il Qatar

La Russia pure va benissimo
 

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
204,172
Reaction score
27,374
Per me è possibile anche un'entrata con quote di minoranza, a patto che ci si accordi in forma scritta per passare in maggioranza in un secondo momento. Mi spiego meglio: arriva l'investitore X e dice "se costruisci lo stadio ti valuto la società 1 miliardo, debiti inclusi, ma ad oggi te la valuto 600M, debiti inclusi. Quindi se ci mettiamo d'accordo, per ora entro col 45% e ti do 250M. Così facendo hai anche soldi freschi per avviare il progetto stadio. Poi quando lo stadio sarà ultimato, nel giro di 3 anni al massimo, inizio ad acquistare le quote di maggioranza".

Così facendo:

1) è fattibile un'entrata iniziale con quote di minoranza;
2) avremmo i soldi per comprare l'intera area Expo, poi con le imprese di Berlusconi si edifica lo stadio e la zona circostante.
3) il pacchetto si rivaluta e l'investimento successivo e più massiccio da parte del socio di minoranza, diventa una conseguenza logica.
4) Se 250M che incassiamo inizialmente li usiamo per acquistare l'area, e diciamo altri 150M li usiamo per costruire tutto l'ambaradan, arriviamo ad un investimento di 400M, a cui vanno tolti i 270M di debiti finanziari secondo l'ultimo bilancio. Quindi diciamo 150M di investimenti fatti di tasca nostra e 270M di debiti che erodono la valutazione = -420M. Una qualsiasi cifra superiore porta guadagno a Berlusconi.
5) Una società come il Milan con uno stadio moderno vale non meno di 1 miliardo, debiti inclusi, quindi a quel punto con accordi scritti si può immaginare un'entrata in maggioranza piuttosto graduale, ad esempio:

- a stadio ultimato, nel 2017, passare dal 45% al 51% (6% di 1 miliardo) = 60M in tasca a Silvio che da -420 passa a -360M;
- nel 2020 a seconda dei risultati sportivi e finanziari (tutto da mettere per iscritto) si acquista un altro 20%, ipotizziamo di 1,5 miliardo, quindi = 300M in tasca a Silvio che da -360M passa a -60M.
- nel 2022 si acquista l'ultimo 19% che, sempre in base al valore raggiunto dal club e ai successi ottenuti, ipotizziamo abbia un valore pari a 2 miliardi = 380M in tasca a Silvio che passa da -60M a +320M.

6) in questo modo chi vende (Berlusconi) dopo tot anni vede arrivare un guadagno che può essere tanto maggiore quanto sarà l'impegno messo dal socio straniero che dovrà garantire dei risultati minimi (sportivi ed economici). Facendo così non ci saranno pericoli di fughe o dismissioni da parte del nuovo socio e il Milan avrebbe garantito un futuro radioso.
7) il socio straniero non tira fuori i soldi tutti e subito, ma può spalmare l'investimento su più anni.

Mi sembra un accordo che renderebbe contenti tutti e che soprattutto ci proietterebbe nell'elite del calcio mondiale.


.
 

mefisto94

Moderator
Registrato
28 Agosto 2012
Messaggi
23,844
Reaction score
49
Per me è possibile anche un'entrata con quote di minoranza, a patto che ci si accordi in forma scritta per passare in maggioranza in un secondo momento. Mi spiego meglio: arriva l'investitore X e dice "se costruisci lo stadio ti valuto la società 1 miliardo, debiti inclusi, ma ad oggi te la valuto 600M, debiti inclusi. Quindi se ci mettiamo d'accordo, per ora entro col 45% e ti do 250M. Così facendo hai anche soldi freschi per avviare il progetto stadio. Poi quando lo stadio sarà ultimato, nel giro di 3 anni al massimo, inizio ad acquistare le quote di maggioranza".

Così facendo:

1) è fattibile un'entrata iniziale con quote di minoranza;
2) avremmo i soldi per comprare l'intera area Expo, poi con le imprese di Berlusconi si edifica lo stadio e la zona circostante.
3) il pacchetto si rivaluta e l'investimento successivo e più massiccio da parte del socio di minoranza, diventa una conseguenza logica.
4) Se 250M che incassiamo inizialmente li usiamo per acquistare l'area, e diciamo altri 150M li usiamo per costruire tutto l'ambaradan, arriviamo ad un investimento di 400M, a cui vanno tolti i 270M di debiti finanziari secondo l'ultimo bilancio. Quindi diciamo 150M di investimenti fatti di tasca nostra e 270M di debiti che erodono la valutazione = -420M. Una qualsiasi cifra superiore porta guadagno a Berlusconi.
5) Una società come il Milan con uno stadio moderno vale non meno di 1 miliardo, debiti inclusi, quindi a quel punto con accordi scritti si può immaginare un'entrata in maggioranza piuttosto graduale, ad esempio:

- a stadio ultimato, nel 2017, passare dal 45% al 51% (6% di 1 miliardo) = 60M in tasca a Silvio che da -420 passa a -360M;
- nel 2020 a seconda dei risultati sportivi e finanziari (tutto da mettere per iscritto) si acquista un altro 20%, ipotizziamo di 1,5 miliardo, quindi = 300M in tasca a Silvio che da -360M passa a -60M.
- nel 2023 si acquista l'ultimo 19% che, sempre in base al valore raggiunto dal club e ai successi ottenuti, ipotizziamo abbia un valore pari a 2 miliardi = 380M in tasca a Silvio che passa da -60M a +320M.

6) in questo modo chi vende (Berlusconi) dopo tot anni vede arrivare un guadagno che può essere tanto maggiore quanto sarà l'impegno messo dal socio straniero che dovrà garantire dei risultati minimi (sportivi ed economici). Facendo così non ci saranno pericoli di fughe o dismissioni da parte del nuovo socio e il Milan avrebbe garantito un futuro radioso.
7) il socio straniero non tira fuori i soldi tutti e subito, ma può spalmare l'investimento su più anni.

Mi sembra un accordo che renderebbe contenti tutti e che soprattutto ci proietterebbe nell'elite del calcio mondiale.

Quello che dici non è sbagliato, però mi farebbe strano vedere un magnate che compra una quota di minoranza, anche se ad interim.
 

Angstgegner

New member
Registrato
7 Aprile 2013
Messaggi
9,922
Reaction score
14
Per me è possibile anche un'entrata con quote di minoranza, a patto che ci si accordi in forma scritta per passare in maggioranza in un secondo momento. Mi spiego meglio: arriva l'investitore X e dice "se costruisci lo stadio ti valuto la società 1 miliardo, debiti inclusi, ma ad oggi te la valuto 600M, debiti inclusi. Quindi se ci mettiamo d'accordo, per ora entro col 45% e ti do 250M. Così facendo hai anche soldi freschi per avviare il progetto stadio. Poi quando lo stadio sarà ultimato, nel giro di 3 anni al massimo, inizio ad acquistare le quote di maggioranza".

Così facendo:

1) è fattibile un'entrata iniziale con quote di minoranza;
2) avremmo i soldi per comprare l'intera area Expo, poi con le imprese di Berlusconi si edifica lo stadio e la zona circostante.
3) il pacchetto si rivaluta e l'investimento successivo e più massiccio da parte del socio di minoranza, diventa una conseguenza logica.
4) Se 250M che incassiamo inizialmente li usiamo per acquistare l'area, e diciamo altri 150M li usiamo per costruire tutto l'ambaradan, arriviamo ad un investimento di 400M, a cui vanno tolti i 270M di debiti finanziari secondo l'ultimo bilancio. Quindi diciamo 150M di investimenti fatti di tasca nostra e 270M di debiti che erodono la valutazione = -420M. Una qualsiasi cifra superiore porta guadagno a Berlusconi.
5) Una società come il Milan con uno stadio moderno vale non meno di 1 miliardo, debiti inclusi, quindi a quel punto con accordi scritti si può immaginare un'entrata in maggioranza piuttosto graduale, ad esempio:

- a stadio ultimato, nel 2017, passare dal 45% al 51% (6% di 1 miliardo) = 60M in tasca a Silvio che da -420 passa a -360M;
- nel 2020 a seconda dei risultati sportivi e finanziari (tutto da mettere per iscritto) si acquista un altro 20%, ipotizziamo di 1,5 miliardo, quindi = 300M in tasca a Silvio che da -360M passa a -60M.
- nel 2023 si acquista l'ultimo 19% che, sempre in base al valore raggiunto dal club e ai successi ottenuti, ipotizziamo abbia un valore pari a 2 miliardi = 380M in tasca a Silvio che passa da -60M a +320M.

6) in questo modo chi vende (Berlusconi) dopo tot anni vede arrivare un guadagno che può essere tanto maggiore quanto sarà l'impegno messo dal socio straniero che dovrà garantire dei risultati minimi (sportivi ed economici). Facendo così non ci saranno pericoli di fughe o dismissioni da parte del nuovo socio e il Milan avrebbe garantito un futuro radioso.
7) il socio straniero non tira fuori i soldi tutti e subito, ma può spalmare l'investimento su più anni.

Mi sembra un accordo che renderebbe contenti tutti e che soprattutto ci proietterebbe nell'elite del calcio mondiale.

Anche questa può essere una soluzione.
 

Dumbaghi

Bannato
Registrato
27 Agosto 2012
Messaggi
23,425
Reaction score
68
Per me è possibile anche un'entrata con quote di minoranza, a patto che ci si accordi in forma scritta per passare in maggioranza in un secondo momento. Mi spiego meglio: arriva l'investitore X e dice "se costruisci lo stadio ti valuto la società 1 miliardo, debiti inclusi, ma ad oggi te la valuto 600M, debiti inclusi. Quindi se ci mettiamo d'accordo, per ora entro col 45% e ti do 250M. Così facendo hai anche soldi freschi per avviare il progetto stadio. Poi quando lo stadio sarà ultimato, nel giro di 3 anni al massimo, inizio ad acquistare le quote di maggioranza".

Così facendo:

1) è fattibile un'entrata iniziale con quote di minoranza;
2) avremmo i soldi per comprare l'intera area Expo, poi con le imprese di Berlusconi si edifica lo stadio e la zona circostante.
3) il pacchetto si rivaluta e l'investimento successivo e più massiccio da parte del socio di minoranza, diventa una conseguenza logica.
4) Se 250M che incassiamo inizialmente li usiamo per acquistare l'area, e diciamo altri 150M li usiamo per costruire tutto l'ambaradan, arriviamo ad un investimento di 400M, a cui vanno tolti i 270M di debiti finanziari secondo l'ultimo bilancio. Quindi diciamo 150M di investimenti fatti di tasca nostra e 270M di debiti che erodono la valutazione = -420M. Una qualsiasi cifra superiore porta guadagno a Berlusconi.
5) Una società come il Milan con uno stadio moderno vale non meno di 1 miliardo, debiti inclusi, quindi a quel punto con accordi scritti si può immaginare un'entrata in maggioranza piuttosto graduale, ad esempio:

- a stadio ultimato, nel 2017, passare dal 45% al 51% (6% di 1 miliardo) = 60M in tasca a Silvio che da -420 passa a -360M;
- nel 2020 a seconda dei risultati sportivi e finanziari (tutto da mettere per iscritto) si acquista un altro 20%, ipotizziamo di 1,5 miliardo, quindi = 300M in tasca a Silvio che da -360M passa a -60M.
- nel 2023 si acquista l'ultimo 19% che, sempre in base al valore raggiunto dal club e ai successi ottenuti, ipotizziamo abbia un valore pari a 2 miliardi = 380M in tasca a Silvio che passa da -60M a +320M.

6) in questo modo chi vende (Berlusconi) dopo tot anni vede arrivare un guadagno che può essere tanto maggiore quanto sarà l'impegno messo dal socio straniero che dovrà garantire dei risultati minimi (sportivi ed economici). Facendo così non ci saranno pericoli di fughe o dismissioni da parte del nuovo socio e il Milan avrebbe garantito un futuro radioso.
7) il socio straniero non tira fuori i soldi tutti e subito, ma può spalmare l'investimento su più anni.

Mi sembra un accordo che renderebbe contenti tutti e che soprattutto ci proietterebbe nell'elite del calcio mondiale.

Chapeau come sempre tanto per cominciare


Comunque l'importante è che il nome del socio sia di valore e non uno Squinzi di turno ( peraltro ha smentito ) speriamo bene
 

Pivellino

Member
Registrato
29 Agosto 2012
Messaggi
2,069
Reaction score
241
Pero' se paghiamo ben 13 milioni all' anno di interessi significa che le rate del debito che stiamo pagando da anni son molto salate..giusto? di conseguenza potremmo ripulirci in un paio di anni.
O non ho capito una mazza?

Questo debito è fatto di tante scadenze, più o meno ravvicinate, e di tante nature di debito: debito vs. soci, vs. creditori, mutui, vs. il fisco etc.

Per logica debiti durevoli dovrebbero coprire fabbisogni durevoli, debiti a breve momentanei scompensi cassa.
Un peso di questo tipo degli interessi/oneri esprime probabilmente un po' di sbilanciamenti da questo punto di vista.
Il costo è troppo elevato e non in linea con il mercato: si sfiora il 4% del fatturato.

Sul paio di anni non credo sia possibile abbattere il debito con manovre ordinarie, infatti le note cessioni sono servite a ridurre (o sarebbe meglio dire a non far esplodere) il debito. E' un po' il motivo del mancato reinvestimento che è stato usato per ridurre l'esposizione e non per fare mercato.
Fossimo stati un Napoli avremmo potuto usare il ricavato per il mercato.
Fino a che avremo questo debito di mercato ne vedremo veramente poco.
Ecco che la vera accusa da fare a Fester è come hai potuto portare la società davanti a questo baratro: non sono bastati credo dai tre ai 5 esercizi di svendite e tagli per ridurre l'esposizione.
Con 300 di debiti ne mettiamo sopra seicento per lo stadio da soli?
ah ah ah
 

O Animal

O Animal
Registrato
8 Agosto 2013
Messaggi
5,169
Reaction score
15
Credo che i costi degli interessi siano alti anche perché ricorrono ad un sacco di factoring (116 milioni, 34% del debito, dati 2012).

Con la struttura attuale un ulteriore ricorso all'indebitamento per la costruzione dello stadio è impensabile e l'unica possibilità per sopravvivere è la cessione della società o di una larga quota di essa.

Venendo alla analisi di [MENTION=931]Il Re dell'Est[/MENTION] credo che sia una ipotesi logica ma non praticabile in Italia in quanto nessun investitore estero si sognerebbe di impegnare grandi capitali a fronte di promesse scritte su carta. Nel nostro paese abbiamo uno dei sistemi giudiziari più ridicoli del mondo dove se qualcuno per sbaglio finisce in causa non vede un centesimo per decenni...

Una cosa del genere potrebbe essere ipotizzata in Germania o in Inghilterra ma in Italia, dove chi ha il 50,1% di una società può fare il bello e il cattivo tempo, nessuno sarebbe disposto ad affidarsi ad una promessa di cessione, tuttalpiù se la promessa è fatta da un certo 'Silvio Berlusconi'...
 
Alto
head>