Bertolacci:"Deluso dalla scorsa stagione.Voglio ripagare la fiducia"

Splendidi Incisivi ha scritto:

Il problema è la dimensione. Honda, in una squadra di zona retrocessione, riuscirebbe a farlo il trequartista che crea ed inventa, perché potrebbe permettersi di trovare la giocata una volta ogni tanto, quel tanto che basta per salvarsi. In una grande squadra no, perché in una grande squadra si richiede molta più costanza.

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Una squadra piccola solitamente gioca in contropiede con 40-50 metri di campo da attaccare. Ecco svelato l'arcano. Una big trova spazi chiusi e se non sei veloce e bravo nello stretto.......

diavoloINme ha scritto:

Una squadra piccola solitamente gioca in contropiede con 40-50 metri di campo da attaccare. Ecco svelato l'arcano. Una big trova spazi chiusi e se non sei veloce e bravo nello stretto.......

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Appunto. In una piccola potrebbe stanziare là davanti, sgravato da compiti di copertura, e cercare l'ultimo passaggio, nelle rapidi transizioni offensive del resto dei compagni, una volta ogni tanto.

diavoloINme ha scritto:

Certo che un trequartista che non ha velocità di pensiero è come un pugile che non ha il dritto!!!
Tutti noi li troviamo!!!! Il trequartista è per antonomasia 'colui che vede', l'inventore di gioco. Un fantasista che perde tempi di gioco solo noi possiamo avercelo.

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Mah, a mio parere è più facile trovare fantasisti "tecnici" che dotati dei giusti tempi di gioco, a mio parere questa di solito è proprio la prerogativa dei grandissimi, e non sempre e solo una questione di tocchi di prima, abbiamo degli esempi come Ronaldinho o Cassano che tendevano a gestire la palla ma poi trovavano comunque il momento giusto per il filtrante oltre alla precisione.

diavoloINme ha scritto:

Certo che un trequartista che non ha velocità di pensiero è come un pugile che non ha il dritto!!!
Tutti noi li troviamo!!!! Il trequartista è per antonomasia 'colui che vede', l'inventore di gioco. Un fantasista che perde tempi di gioco solo noi possiamo avercelo.

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Adesso ci sta anche il trequartista che si inserisce, e Honda non è nemmeno quello.

Concordo con Splendidi, anche la costanza è una prerogativa per il top player.

tifoso evorutto ha scritto:

Mah, a mio parere è più facile trovare fantasisti "tecnici" che dotati dei giusti tempi di gioco, a mio parere questa di solito è proprio la prerogativa dei grandissimi, e non sempre e solo una questione di tocchi di prima, abbiamo degli esempi come Ronaldinho o Cassano che tendevano a gestire la palla ma poi trovavano comunque il momento giusto per il filtrante oltre alla precisione.

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E infatti oggi il trequartista che dici tu che fine ha fatto??? Estinto!!! Come i dinosauri .
E lo dico con grande rammarico. Io adoravo il giocatore tutto talento col 10 sulle spalle. Oggi però è stato distrutto da un gioco veloce , fisico e basato sulle transizioni che non gli fa trovare spazio. E infatti o si ricicla play basso o attaccante esterno oppure è bruciato. Saponara è un profilo di trequartista moderno : rapido, svelto di pensiero e di gamba, pronto ad aiutare in fase di non possesso, poche smancerie palla al piede ma verticalizzazioni puntuali e precise e inserimenti senza palla.
Il primo totti oggi sarebbe un immenso trequartista.

Splendidi Incisivi ha scritto:

Il problema è la dimensione. Honda, in una squadra di zona retrocessione, riuscirebbe a farlo il trequartista che crea ed inventa, perché potrebbe permettersi di trovare la giocata una volta ogni tanto, quel tanto che basta per salvarsi. In una grande squadra no, perché in una grande squadra si richiede molta più costanza.

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Comunque nel complesso Honda è stato uno dei calciatori più continui degli ultimi anni al Milan, questo grazie ad una straordinaria applicazione, impegno e senso del dovere. Se per dire tutta la rosa avesse avuto in dote queste qualità credimi, non avremmo fatto sicuramente cosi schifo.

Riallacciandomi al tuo ragionamento il problema di Honda sta appunto nel quante volte sia riuscito ad esser decisivo, troppo poche, perchè putroppo i suoi standard non sono cosi alti da poter essere il numero dieci del Milan.

Tornando infine a Bertolacci, altrimenti qui si va per prati, mi auguro con umiltà ed intelligenza quest'anno riesca a cambiare approcio alla stagione, in termini di cattiveria e determinazione. Giuro che se fossi il tecnico e dovessi a settembre/ottobre rivederlo ancora "mollo" come lo scorso anno lo sbatterei in panchina vita natural durante.

Lucocco Franfrescone ha scritto:

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Ci basterebbe un impegno costante con giocate semplici.
Poi, l'inserimento in un modulo più congeniale aiuterebbe, ma al Milan modulo, mercato e giocatori non sono mai compatibili.