Berlusconi: "Voglio cedere il Milan in mani italiane e sicure".VIDEO

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Tweet di Campopiano: L'ultima cosa che mi risulta è il summit di queste ore con Galatioto, per ora non ho altre news. Per me SB ha giocato al rialzo

Mi sembra evidente che sia cosi.
Altrimenti non ha senso un video del genere. Cosa doveva spiegare fatemi capire....

Palesissimo
 
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kolao95

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Mi sembra evidente che sia cosi.
Altrimenti non ha senso un video del genere. Cosa doveva spiegare fatemi capire....

Palesissimo

Boh, speriamo. Io ero strafiducioso fino a oggi pomeriggio, il video è stato una coltellata al mio milanismo. Speriamo bene, ma non sono fiducioso.
 
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e poi c'è sempre un fatto passato un po in sordina ma direi di fondamentale importanza:
il piano industriale che dovevano inviare all uefa e invece non hanno ancora inviato...o non c'entra?
 

Now i'm here

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cinesi o no, continuerò ad aspettare la natura.

meno male che stavolta non mi sono fatta abbindolare come l'anno scorso con bee.
 
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no non gli serve per attirare investitori, ma evitare che in campagna elettorale gli dicano che ha venduto il milan ai cinesi.
A quel punto lui potrebbe dire che ha addirittura messo un video su fb dove spiegava la situazione e la sua volontà di vendere ad imprenditori italiani, ma visto che nessuno si è fatto avanti,per il bene del milan, suo malgrado, ha venduto ai cinesi.

Il video è chiaramente preparato e non è un discorso a braccio

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no non gli serve per attirare investitori, ma evitare che in campagna elettorale gli dicano che ha venduto il milan ai cinesi.
A quel punto lui potrebbe dire che ha addirittura messo un video su fb dove spiegava la situazione e la sua volontà di vendere ad imprenditori italiani, ma visto che nessuno si è fatto avanti,per il bene del milan, suo malgrado, ha venduto ai cinesi.

Il video è chiaramente preparato e non è un discorso a braccio

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cmq è chiaro a tutti che la storia tra silvio berlusconi ed i tifosi è finita definitivamente.
 

Casnop

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Berlusconi su Facebook ha parlato di Brocchi e soprattutto della cessione del Milan:

"Ho il Milan nel cuore e soffro quando va male. Forse un po' più di voi, visto che per renderlo grande ho dovuto investire più di un miliardo di euro. Solo quest'anno 152 milioni. Eppure converrete con me che non abbiamo mai visto il Milan giocare così male come quest'anno. Per questa ragione ho cambiato allenatore, con l'obiettivo di arrivare alla finale con la Juve con più speranza. E infatti nel gioco qualche miglioramento si è visto.
Avevamo in casa Brocchi e gli ho chiesto un atto di coraggio, e mi ha detto di sì. E' una persona seria e conosce lo stile Milan. Ma ha avuto pochissimo tempo per intervenire sui giocatori, e poi siamo stati sfortunatissimi nelle partite. Lasciamo quindi lavorare Brocchi in serenità fino al 21 Maggio, poi ragioneremo sul da farsi.

Dopo 30 anni che abbiamo festeggiato a champagne e caviale, potremo sopportare un digiuno che sarà sicuramente passeggero.

A chi mi dice che devo vendere, rispondo: ci sto provando da un anno. Ma vorrei lasciare il Milan in buone mani. In mani che gli garantissero un futuro da protagonista. E possibilmente, in mani italiane. A questo fine, qualsiasi suggerimento è il benvenuto.

Un saluto dal presidente del club che nella storia del calcio mondiale ha vinto di più"

Per vedere il video, incollate quest'indirizzo nella vostro browser:
facebook.com/SilvioBerlusconi/videos/1184876874879749/
In questi giorni, chiunque conosca Silvio si è posto quasi istintivamente due domande: venderà? e soprattutto, cosa più importante del vendere il Milan, come venderà a livello di immagine questa eventualità che fa a pugni con la sua storia di conquistatore e non di dominato? La risposta è come sempre sorprendente, paradossale, tipicamente berlusconiana: negare l'evidenza della realtà che sta accadendo, come se egli inconsapevolmente la subisse, e non invece la determinasse in ogni suo passo. Con un occhio ai sondaggi: puoi vendere Pirelli e Prada allo straniero, e le vedove del made in Italy si inchinano alla ragione economica, ma vendergli il Milan no, è un'offesa alla memoria dei padri, alla storia individuale e collettiva di ognuno di noi, una resa del nostro sapere in una materia, il calcio, in cui riteniamo, a torto o a ragione, di essere i maestri infallibili. E quindi, vai con i comunicati su Facebook, i video, le messaggiate a reti unificate, l'alzabandiera dell'orgoglio nazionalista e rossonero, la rivendicazione di un progetto autarchico. Ma: negli ultimi due anni Silvio, che dice ora di voler vendere il Milan (tant’è che ci sta provando da un anno), e non più di costruirci sopra un progetto di squadra giovane ed italiana, ha trattato esclusivamente con soggetti di nazionalità estera, che certamente sapeva essere tali; Fininvest, nella individuazione di un partner per l'eventuale dismissione, ha ingaggiato uno degli agenti principe del mercato nordamericano, Galatioto, con inesistente esperienza della serie A e di potenziali acquirenti sul mercato italiano ed europeo: non il consulente ideale, per capirsi, intorno a cui legare una cordata di imprenditori della Bergamasca; l'identità parzialmente svelata dei componenti del consorzio cinese non è mai stata smentita da Fininvest. Berlusconi sa benissimo che sta trattando con soggetti stranieri di grandi capacità finanziarie, ma percepisce, non a torto, che ciò viene valutato positivamente dalla pubblica opinione non perché questo esprima un valore in sé, ma semplicemente perché costituisce il tramite necessario, ma non necessariamente preferibile, per restituire il Milan alla competitività cui era abituato. Il capobastone politico asseconda dunque questa impostazione con l'atteggiamento esposto di chi, obtorto collo, intende sì cedere il Milan, ma vorrebbe farlo in favore di un soggetto domestico, la cui acclarata inesistenza, certo a lui non imputabile, lo costringerebbe infine a valutare altre soluzioni. Il solito modo, obliquo, ammiccante ed allusivo di placare i morsi dello stomaco e di fugare i rimorsi dello spirito. Molto berlusconiano, egocentrico, autoreferenziale, indulgente con le proprie debolezze, e soprattutto schiettamente politico. Detto questo, i fatti, cioè le trattative per vendere il Milan, si cancellano in altro modo: si chiama la controparte, si esprime rincrescimento per tutto quanto di vano è stato fatto, e si decide di interrompere per sempre il dialogo negoziale. Facilissimo, due-tre telefonate, a cercare infine l’abbraccio dei pochi laudatores come se un domani non ci fosse. Detto questo, può accadere? E Berlusconi lo può davvero volere, se fino a qualche ora prima ha vigilato costantemente sulla prosecuzione della trattativa? Dubbi, nel solito giro di chiacchere. :)
 
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