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Secondo un articolo del 15 marzo di Fabrizio Patti per il sito Linkiesta (chiedo agli admin se la fonte è potabile), Silvio Berlusconi, giunto alla soglia degli 80 anni, starebbe riorganizzando le aziende di famiglia. In particolare, vedendo i figli più come investitori che non come imprenditori, punterebbe a una progressiva dismissione delle aziende, distribuendo il ricavato tra i figli, ad eccezione di Marina, che terrebbe Mondadori.
Per quel che ci riguarda, cruciale sarebbe, come molti di noi hanno capito, la cessione di Mediaset Premium (un fallimento di Pier Silvio, con i 700 M spesi per tre anni di esclusiva della CL): il più serio candidato sarebbe il gruppo Vivendi di Vincent Bolloré, un finanziere francese che sta facendo la voce grossa in Italia (assicurazioni Generali e Telecom; in entrambi i casi, ha buttato fuori l'ad). Nelle intenzioni di Bolloré ci sarebbe la creazione di un polo europeo di comunicazione che possa far concorrenza a Sky, e Premium può essere un tassello di questo disegno. Ora, è evidente che, ceduta Premium, ben poco interesse avrebbe Berlusconi a tenersi il Milan, al di là dei noti proclami sull'affetto che lo lega ai colori rossoneri. L'articolo, ma anche diversi giornali negli ultimi giorni, dà per ormai fatta la cessione di Premium (aggiunta mia).
Nello specifico, l'articolo riferisce che, chiusa la vicenda di mister Bee, Berlusconi avrebbe altre offerte al vaglio, fra cui quella di Richard Lee, già nota a noi del forum, che sarebbe composta di una serie di colossi cinesi, fra cui Huawei, Alibaba, Wanda Group e Wahaha. In più, ci sarebbe un'ulteriore offerta di un grande gruppo industriale, sempre cinese, che vedrebbe nel Milan un grande potenziale di business. Gli ostacoli sarebbero due: il prezzo e il controllo (per il secondo gruppo, inoltre, sarebbe fondamentale anche risolvere la questione stadio in quanto la presenza di un impianto di proprietà sarebbe fondamentale per concretizzare l'offerta). Come ovvio, le cifre offerte sono minori di quella di Bee e i (presunti) acquirenti vorrebbero da subito comandare, ridimensionando Galliani e Barbara Berlusconi.
Completano il quadro la progressiva ritirata dalla vita politica e la vendita di altre aziende di famiglia, fra cui quote di EI Towers, Mediaset Espana, Mediolanum e dei multisala The Space Cinema.
L'intenzione di Berlusconi è quella di trasformare i figli da imprenditori ad azionisti delle sue aziende, sistemando quindi l'annosa questione ereditaria.
Incrociamo le dita e speriamo che 'sto tizio abbia ragione
Per quel che ci riguarda, cruciale sarebbe, come molti di noi hanno capito, la cessione di Mediaset Premium (un fallimento di Pier Silvio, con i 700 M spesi per tre anni di esclusiva della CL): il più serio candidato sarebbe il gruppo Vivendi di Vincent Bolloré, un finanziere francese che sta facendo la voce grossa in Italia (assicurazioni Generali e Telecom; in entrambi i casi, ha buttato fuori l'ad). Nelle intenzioni di Bolloré ci sarebbe la creazione di un polo europeo di comunicazione che possa far concorrenza a Sky, e Premium può essere un tassello di questo disegno. Ora, è evidente che, ceduta Premium, ben poco interesse avrebbe Berlusconi a tenersi il Milan, al di là dei noti proclami sull'affetto che lo lega ai colori rossoneri. L'articolo, ma anche diversi giornali negli ultimi giorni, dà per ormai fatta la cessione di Premium (aggiunta mia).
Nello specifico, l'articolo riferisce che, chiusa la vicenda di mister Bee, Berlusconi avrebbe altre offerte al vaglio, fra cui quella di Richard Lee, già nota a noi del forum, che sarebbe composta di una serie di colossi cinesi, fra cui Huawei, Alibaba, Wanda Group e Wahaha. In più, ci sarebbe un'ulteriore offerta di un grande gruppo industriale, sempre cinese, che vedrebbe nel Milan un grande potenziale di business. Gli ostacoli sarebbero due: il prezzo e il controllo (per il secondo gruppo, inoltre, sarebbe fondamentale anche risolvere la questione stadio in quanto la presenza di un impianto di proprietà sarebbe fondamentale per concretizzare l'offerta). Come ovvio, le cifre offerte sono minori di quella di Bee e i (presunti) acquirenti vorrebbero da subito comandare, ridimensionando Galliani e Barbara Berlusconi.
Completano il quadro la progressiva ritirata dalla vita politica e la vendita di altre aziende di famiglia, fra cui quote di EI Towers, Mediaset Espana, Mediolanum e dei multisala The Space Cinema.
L'intenzione di Berlusconi è quella di trasformare i figli da imprenditori ad azionisti delle sue aziende, sistemando quindi l'annosa questione ereditaria.
Incrociamo le dita e speriamo che 'sto tizio abbia ragione
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