Il Re dell'Est
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Lunga chiacchierata di Silvio Berlusconi ai giornalisti presenti oggi a Milanello. Ecco le sue parole:
Sul momento della squadra
“Abbiamo abbandonato gli schemi di gioco che non funzionavano e ci stiamo dirigendo di più verso quello che è lo stile Milan, con un calcio ragionato, fatto di possesso palla e palla a terra. Appena avremo a disposizione Balotelli e Menez torneremo ad un modulo ultra offensivo”
Su Menez e Balotelli: “Menez purtroppo ha questo problema alla schiena ed è un gran peccato. Pensavamo che con lui e con il nuovo Balotelli avremmo avuto una grande forza offensiva, con Menez dietro a Balotelli e Bacca. I due avrebbero dovuto giocare vicini, a distanza di 6-7 metri l'uno dall'altro con Mario che non avrebbe più svariato sulle ali come ha fatto in passato. Dobbiamo cercare di avere una propensione offensiva che deve durare per tutta la partita”.
Sul ruolo di Menez: “Era l’uomo che pensavamo avrebbe agito dietro le punte. Ci contavamo tanto”.
Sul probabile arrivo di Boateng: “Tira in porta da qualsiasi posizione. È fisicamente strutturato per essere un grande centravanti. Le ginocchia stanno bene. Il suo acquisto dipende dalle risposte che darà il suo fisico. A me però è sempre piaciuto”.
Sul giovane Donnarumma: “E’ una bellissima evenienza quella di avere un 16enne pronto a giocare subito in Serie A. E’ il portiere dei prossimi 20 anni. E francamente invido i miei successori che non avranno bisogno di investire sul portiere nei prossimi anni”.
Su Bertolacci: “E’ migliorato molto. Ci siamo parlati e gli ho detto chiaramente che ci aspettavamo un altro giocatore, ma da domenica ha cambiato marcia. Mi dicono da Genova che anche da loro faceva fatica a inizio campionato e che emergeva da ottobre in avanti. Ottobre adesso è finito, quindi…”.
Sulla Champions League: “La Champions è un imperativo categorico. Non possiamo stare fuori dalle semifinali e dalle finali di Champions. Il progetto che abbiamo di commercializzare il marchio nei paesi orientali, soprattutto in Cina, si può fare soltanto se il Milan rimane protagonista in Europa e nel Mondo. In quel caso la commercializzazione del marchio può portare introiti altissimi.
Il brand del Milan è stato potenzialmente stimato a 1 miliardo e 300 milioni di euro. Se si riuscisse a rendere concreta questa valutazione, che può avvenire solo tramite il merchandising, ristoranti e scuole calcio, dovrebbe portarci introiti sopra i 100 milioni all’anno. E dal terzo anno, 200 milioni. Se questo dovesse accadere, allora avremmo la possibilità di andare a prendere i top player. E poi c’è sempre la possibilità che il club venga quotato a Hong Kong”.
Su mister Bee: “sono state dette tante cose allucinanti, come certi attacchi di certi giornali che hanno insinuato che i soldi di Bee in realtà fossero dei miei capitali all’estero. Colgo l’occasione per ribadire un concetto: se uno dimostra che il signor Berlusconi ha fuori dei capitali, mi impegno a dare in beneficenza 10 volte tanto. Solo dei dissennati possono pensare questo. Quando sono andato a Lugano, l’ho fatto solo perché mister Taechaubol aveva li un suo consulente”.
Sul Milan in generale: “Il Milan deve sempre scendere in campo con una fiducia pienissima, perché la missione è sempre quella: essere padroni del campo e del giuoco. Dobbiamo sempre andare in campo sempre per vincere. La risposta sulla fiducia a Sinisa l’ha data il campo. Lui è una persona forte. Non ha mai avuto abbattimenti. L’ho sempre trovato fiducioso della possibilità di esprimere un buon gioco e fare buoni risultati. Il campionato infatti è altalenante e il distacco dalla prima, se avessimo vinto a Torino, sarebbe di soli cinque punti. Li abbiamo sbagliato perché non abbiamo tenuto la palla e abbiamo discusso di questo con i giocatori. La società Milan ha sempre tenuto in considerazione i propri allenatori e anche il loro morale. Come avete visto abbiamo tenuto il contratto con Inzaghi fino alla fine del campionato e non abbiamo mai voluto andare contro i nostri allenatori”
Sul momento della squadra
“Abbiamo abbandonato gli schemi di gioco che non funzionavano e ci stiamo dirigendo di più verso quello che è lo stile Milan, con un calcio ragionato, fatto di possesso palla e palla a terra. Appena avremo a disposizione Balotelli e Menez torneremo ad un modulo ultra offensivo”
Su Menez e Balotelli: “Menez purtroppo ha questo problema alla schiena ed è un gran peccato. Pensavamo che con lui e con il nuovo Balotelli avremmo avuto una grande forza offensiva, con Menez dietro a Balotelli e Bacca. I due avrebbero dovuto giocare vicini, a distanza di 6-7 metri l'uno dall'altro con Mario che non avrebbe più svariato sulle ali come ha fatto in passato. Dobbiamo cercare di avere una propensione offensiva che deve durare per tutta la partita”.
Sul ruolo di Menez: “Era l’uomo che pensavamo avrebbe agito dietro le punte. Ci contavamo tanto”.
Sul probabile arrivo di Boateng: “Tira in porta da qualsiasi posizione. È fisicamente strutturato per essere un grande centravanti. Le ginocchia stanno bene. Il suo acquisto dipende dalle risposte che darà il suo fisico. A me però è sempre piaciuto”.
Sul giovane Donnarumma: “E’ una bellissima evenienza quella di avere un 16enne pronto a giocare subito in Serie A. E’ il portiere dei prossimi 20 anni. E francamente invido i miei successori che non avranno bisogno di investire sul portiere nei prossimi anni”.
Su Bertolacci: “E’ migliorato molto. Ci siamo parlati e gli ho detto chiaramente che ci aspettavamo un altro giocatore, ma da domenica ha cambiato marcia. Mi dicono da Genova che anche da loro faceva fatica a inizio campionato e che emergeva da ottobre in avanti. Ottobre adesso è finito, quindi…”.
Sulla Champions League: “La Champions è un imperativo categorico. Non possiamo stare fuori dalle semifinali e dalle finali di Champions. Il progetto che abbiamo di commercializzare il marchio nei paesi orientali, soprattutto in Cina, si può fare soltanto se il Milan rimane protagonista in Europa e nel Mondo. In quel caso la commercializzazione del marchio può portare introiti altissimi.
Il brand del Milan è stato potenzialmente stimato a 1 miliardo e 300 milioni di euro. Se si riuscisse a rendere concreta questa valutazione, che può avvenire solo tramite il merchandising, ristoranti e scuole calcio, dovrebbe portarci introiti sopra i 100 milioni all’anno. E dal terzo anno, 200 milioni. Se questo dovesse accadere, allora avremmo la possibilità di andare a prendere i top player. E poi c’è sempre la possibilità che il club venga quotato a Hong Kong”.
Su mister Bee: “sono state dette tante cose allucinanti, come certi attacchi di certi giornali che hanno insinuato che i soldi di Bee in realtà fossero dei miei capitali all’estero. Colgo l’occasione per ribadire un concetto: se uno dimostra che il signor Berlusconi ha fuori dei capitali, mi impegno a dare in beneficenza 10 volte tanto. Solo dei dissennati possono pensare questo. Quando sono andato a Lugano, l’ho fatto solo perché mister Taechaubol aveva li un suo consulente”.
Sul Milan in generale: “Il Milan deve sempre scendere in campo con una fiducia pienissima, perché la missione è sempre quella: essere padroni del campo e del giuoco. Dobbiamo sempre andare in campo sempre per vincere. La risposta sulla fiducia a Sinisa l’ha data il campo. Lui è una persona forte. Non ha mai avuto abbattimenti. L’ho sempre trovato fiducioso della possibilità di esprimere un buon gioco e fare buoni risultati. Il campionato infatti è altalenante e il distacco dalla prima, se avessimo vinto a Torino, sarebbe di soli cinque punti. Li abbiamo sbagliato perché non abbiamo tenuto la palla e abbiamo discusso di questo con i giocatori. La società Milan ha sempre tenuto in considerazione i propri allenatori e anche il loro morale. Come avete visto abbiamo tenuto il contratto con Inzaghi fino alla fine del campionato e non abbiamo mai voluto andare contro i nostri allenatori”