Premetto che il discorso che sto per fare si applica nel caso di una persona normale, sana ed equulibrata (quindi non il presidente attuale del Milan).
Se vuoi vendere qualcosa, la prima condizione che deve verificarsi è che il compratore ti dia i soldi che vuoi. Da qui non si scappa, nessuno venderebbe qualcosa ad un valore inferiore, o comunque troppo basso.
Poi, come condizione subordinata, nel caso l'oggetto della compravendita sia qualcosa di molto significativo, ci può stare la rassicurazione che il destino di tale oggetto sia tutelato in qualche modo, è accettabile. Apro parentesi, se uno è disposto a darti come minimo 700 milioni di Euro, di sicuro non ha volontà di far fallire il suo investimento, quindi in tal caso la condizione subordinata sarebbe già soddisfatta.
Che la nazionalità del compratore sia italiana, cinese, turca o chissà cosa, sarebbe irrilevante. Voglio dire, con queste cifre in ballo ne fai una questione di razza??? Una cosa totalmente insensata.
Per questi motivi, se Berlusconi dice che è da un anno che sta cercando di vendere, quindi ammette per la prima volta la volontà di vendere (e ricordiamoci che siamo partiti da "il Milan è sacro", "il Milan non si vende", "aspetto qualcuno che possa aiutarmi con una quota di minoranza"), beh rifiutare la proposta in corso, è chiaramente un controsenso. Davvero non si spiega, non c'è una motivazione.
Quindi, o davvero 'sti cinesi sono un bluff, o sta preparando il terreno alla vendita cercando di guadagnare qualche voto in più, o perderne qualcuno in meno (alla fine lui è un politico in tutto ciò che fa), oppure è in pieno delirio, e qui torniamo all'inizio del mio discorso.