Splendidi Incisivi
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Mi cito da un altro topic che aprii riportando la storia della nostra acquisizione da parte di Silvio Berlusconi.
È il lontano 1978 quando avviene la prima trattativa per la cessione dei diritti televisivi delle società di calcio italiane; una trattativa che porterà la Rai ad acquistarne i diritti dalla FIGC per ben 6 miliardi di lire, relativi al triennio 78-81.
Nell'81 l'accordo tra la Rai e la Federcalcio si rinnova, per un altro triennio, ma la cifra viene addirittura settuplicata; infatti, la Rai paga, per questo triennio, 42 miliardi di lire.
La Federcalcio, a partire dal 1981, di fatto, aveva potuto fare leva sulla proposta di una holding privata, la quale si era detta disposta ad offrire molto di più di quanto fosse capace la radiotelevisione italiana; pertanto, alla fine del secondo triennio, nel 1984, presentandosi ancora pressioni, sarà addirittura il CONI ad esprimersi sulla questione col comunicato seguente:
"Il mondo sportivo, pur avendo avuto incoraggianti offerte delle televisioni private, ha sempre preferito il discorso diretto ed esclusivo con la RAI, in quanto l’ente radiotelevisivo è l’unico per legge ad avere la possibilità di effettuare trasmissioni in diretta su tutto il territorio nazionale".
Le televisioni private a cui faceva riferimento il Comitato Olimpico erano rappresentate dalla holding Fininvest, la cui presidenza era retta, naturalmente, dal presidente Silvio Berlusconi.
Il sodalizio tra le alte sfere della FIGC di Federico Sordillo e la Fininvest di Berlusconi, dunque, aveva permesso alla Federcalcio italiana di scucire per il triennio 84-87 ancora 79 miliardi di lire, quindi 180 miliardi per il triennio 87-90 e 325 miliardi per il triennio 90-93; in cambio, l'acquisto del Milan, da parte di Berlusconi, il quale era fortemente interessato ad entrare nel mondo del calcio, sarebbe stato particolarmente agevolato.
Fininvest, infatti, preleva le quote di maggioranza dell'A.C. Milan il 20 febbraio del 1986, divenendo azionista di maggioranza del club per la modica cifra di 15 miliardi di lire.
I 15 miliardi offerti da Berlusconi all'epoca furono una cifra irrisoria se pensiamo che la Sampdoria di Mantovani aveva offerto la stessa cifra per l'acquisto del solo Franco Baresi, oppure se pensiamo che la Juventus di Boniperti aveva avanzato un'offerta di 9 miliardi di lire per l'attaccante Mark Hateley.
Le difficoltà di Giuseppe Farina, allora presidente del club, nel cedere la società ad un miglior offerente furono però acuite dalle pressioni della stessa Federcalcio, in debito con Silvio Berlusconi; infatti, non solo gli azionisti di minoranza del Milan tentarono di ricapitalizzare la società per 10 miliardi, ossia i debiti che gravavano sul Milan, ma Farina aveva trovato anche un accordo col petroliere Dino Armani, spinto dal vicepresidente del Milan Gianni Rivera, che offriva 25 miliardi più la copertura dei debiti; tuttavia, con una pronta risposta, la Federcalcio italiana aveva inviato un'intendenza di finanza per analizzare i libri contabili del club rossonero, che nascondevano un ritardo di alcuni mesi nel pagamento dell'IRPEF dei calciatori.
Il club, in effetti, era in passivo di 10 miliardi e in ritardo sui pagamenti IRPEF; ciò nonostante, non era il solo tra i club di serie A, anzi, il Milan era meno indebitato di altre società, che, addirittura, erano in ritardo sui suddetti pagamenti di anni rispetto al club rossonero.
In questa burrascosa situazione, Farina, quindi, è costretto a dimettersi da presidente, fugge in Sud Africa ed entro il 20 febbraio arriva contro di lui un ordine di cattura da parte della Procura di Milano; nello stesso giorno, Fininvest acquista i libri contabili del Milan, ormai destinati al tribunale, dalle mani dei legali di Giovanni Nardi, membro dell'Ismil, società proprietaria del Milan, della quale faceva parte lo stesso Farina.
Il 24 marzo Silvio Berlusconi diventa il nuovo presidente del Milan e viene accolto con enorme entusiasmo dal nuovo presidente della FIGC Antonio Matarrese; intanto, entro la fine dell'anno ci sarà il rinnovo dell'accordo con la Rai per i diritti televisivi inerenti al triennio 87-90 e, proprio nel 1990, Fininvest, autorizzata ad intervenire dalla Legge Mammì, riuscirà ad ottenere i diritti della Coppa Italia dalla Rai, come gentile concessione della mancata azione di disturbo per il triennio 87-90.
Perché ho voluto rievocare questa storia? Beh, se Silvio Berlusconi è riuscito a sembrare il salvatore della patria, con relativa demonizzazione di Giussi Farina, nonostante il marcio, che, in realtà, Berlusconi ha sempre avuto cura di nascondere sotto il tappeto, perché non dovremmo pensare che anche adesso ci sia un marcio che nemmeno immaginiamo?
Ricordiamo che la vera storia sull'acquisizione del Milan, come ogni storia di sotterfugi ai limiti della criminalità, è venuta a galla col tempo e tutt'oggi è tacitata dal mondo sportivo; pertanto, io non stento a credere che, come la nostra acquisizione, anche la nostra cessione sia soggetta ad un marcio simile, fatto di sotterfugi e bustarelle probabilmente.
Mr. Bee, Mr. Li... poveri diavoli(letteralmente), capitano tutti a noi i truffatori e i broker scapestrati, vero?
Io non dico cosa ci sia sotto, perché non ne ho la più pallida idea, ma non dobbiamo dimenticarci mai di un cosa: il nostro presidente è Silvio Berlusconi, alias il Demonio.
Silvio Berlusconi è lo stesso uomo che stava mandando in default questo paese; Silvio Berlusconi è lo stesso squalo dell'imprenditoria che con limpida onestà si è costruito la sua fortuna: Berlusconi è l'incarnazione degli scritti di Machiavelli.
Com'è già stato detto qui su: i milanisti hanno venduto l'anima al diavolo per vincere quelle Champions League e ora ne pagano le conseguenze. Saluti.
È il lontano 1978 quando avviene la prima trattativa per la cessione dei diritti televisivi delle società di calcio italiane; una trattativa che porterà la Rai ad acquistarne i diritti dalla FIGC per ben 6 miliardi di lire, relativi al triennio 78-81.
Nell'81 l'accordo tra la Rai e la Federcalcio si rinnova, per un altro triennio, ma la cifra viene addirittura settuplicata; infatti, la Rai paga, per questo triennio, 42 miliardi di lire.
La Federcalcio, a partire dal 1981, di fatto, aveva potuto fare leva sulla proposta di una holding privata, la quale si era detta disposta ad offrire molto di più di quanto fosse capace la radiotelevisione italiana; pertanto, alla fine del secondo triennio, nel 1984, presentandosi ancora pressioni, sarà addirittura il CONI ad esprimersi sulla questione col comunicato seguente:
"Il mondo sportivo, pur avendo avuto incoraggianti offerte delle televisioni private, ha sempre preferito il discorso diretto ed esclusivo con la RAI, in quanto l’ente radiotelevisivo è l’unico per legge ad avere la possibilità di effettuare trasmissioni in diretta su tutto il territorio nazionale".
Le televisioni private a cui faceva riferimento il Comitato Olimpico erano rappresentate dalla holding Fininvest, la cui presidenza era retta, naturalmente, dal presidente Silvio Berlusconi.
Il sodalizio tra le alte sfere della FIGC di Federico Sordillo e la Fininvest di Berlusconi, dunque, aveva permesso alla Federcalcio italiana di scucire per il triennio 84-87 ancora 79 miliardi di lire, quindi 180 miliardi per il triennio 87-90 e 325 miliardi per il triennio 90-93; in cambio, l'acquisto del Milan, da parte di Berlusconi, il quale era fortemente interessato ad entrare nel mondo del calcio, sarebbe stato particolarmente agevolato.
Fininvest, infatti, preleva le quote di maggioranza dell'A.C. Milan il 20 febbraio del 1986, divenendo azionista di maggioranza del club per la modica cifra di 15 miliardi di lire.
I 15 miliardi offerti da Berlusconi all'epoca furono una cifra irrisoria se pensiamo che la Sampdoria di Mantovani aveva offerto la stessa cifra per l'acquisto del solo Franco Baresi, oppure se pensiamo che la Juventus di Boniperti aveva avanzato un'offerta di 9 miliardi di lire per l'attaccante Mark Hateley.
Le difficoltà di Giuseppe Farina, allora presidente del club, nel cedere la società ad un miglior offerente furono però acuite dalle pressioni della stessa Federcalcio, in debito con Silvio Berlusconi; infatti, non solo gli azionisti di minoranza del Milan tentarono di ricapitalizzare la società per 10 miliardi, ossia i debiti che gravavano sul Milan, ma Farina aveva trovato anche un accordo col petroliere Dino Armani, spinto dal vicepresidente del Milan Gianni Rivera, che offriva 25 miliardi più la copertura dei debiti; tuttavia, con una pronta risposta, la Federcalcio italiana aveva inviato un'intendenza di finanza per analizzare i libri contabili del club rossonero, che nascondevano un ritardo di alcuni mesi nel pagamento dell'IRPEF dei calciatori.
Il club, in effetti, era in passivo di 10 miliardi e in ritardo sui pagamenti IRPEF; ciò nonostante, non era il solo tra i club di serie A, anzi, il Milan era meno indebitato di altre società, che, addirittura, erano in ritardo sui suddetti pagamenti di anni rispetto al club rossonero.
In questa burrascosa situazione, Farina, quindi, è costretto a dimettersi da presidente, fugge in Sud Africa ed entro il 20 febbraio arriva contro di lui un ordine di cattura da parte della Procura di Milano; nello stesso giorno, Fininvest acquista i libri contabili del Milan, ormai destinati al tribunale, dalle mani dei legali di Giovanni Nardi, membro dell'Ismil, società proprietaria del Milan, della quale faceva parte lo stesso Farina.
Il 24 marzo Silvio Berlusconi diventa il nuovo presidente del Milan e viene accolto con enorme entusiasmo dal nuovo presidente della FIGC Antonio Matarrese; intanto, entro la fine dell'anno ci sarà il rinnovo dell'accordo con la Rai per i diritti televisivi inerenti al triennio 87-90 e, proprio nel 1990, Fininvest, autorizzata ad intervenire dalla Legge Mammì, riuscirà ad ottenere i diritti della Coppa Italia dalla Rai, come gentile concessione della mancata azione di disturbo per il triennio 87-90.
Perché ho voluto rievocare questa storia? Beh, se Silvio Berlusconi è riuscito a sembrare il salvatore della patria, con relativa demonizzazione di Giussi Farina, nonostante il marcio, che, in realtà, Berlusconi ha sempre avuto cura di nascondere sotto il tappeto, perché non dovremmo pensare che anche adesso ci sia un marcio che nemmeno immaginiamo?
Ricordiamo che la vera storia sull'acquisizione del Milan, come ogni storia di sotterfugi ai limiti della criminalità, è venuta a galla col tempo e tutt'oggi è tacitata dal mondo sportivo; pertanto, io non stento a credere che, come la nostra acquisizione, anche la nostra cessione sia soggetta ad un marcio simile, fatto di sotterfugi e bustarelle probabilmente.
Mr. Bee, Mr. Li... poveri diavoli(letteralmente), capitano tutti a noi i truffatori e i broker scapestrati, vero?
Io non dico cosa ci sia sotto, perché non ne ho la più pallida idea, ma non dobbiamo dimenticarci mai di un cosa: il nostro presidente è Silvio Berlusconi, alias il Demonio.
Silvio Berlusconi è lo stesso uomo che stava mandando in default questo paese; Silvio Berlusconi è lo stesso squalo dell'imprenditoria che con limpida onestà si è costruito la sua fortuna: Berlusconi è l'incarnazione degli scritti di Machiavelli.
Com'è già stato detto qui su: i milanisti hanno venduto l'anima al diavolo per vincere quelle Champions League e ora ne pagano le conseguenze. Saluti.