Finora anch'io ho seguito gli sbalzi d'umore conseguenti alle sparate dei giornalisti di ogni ordine e grado, ma credo che sia l'ora del realismo. Torniamo coi piedi per terra. A mio giudizio, l'elemento su cui possiamo fare affidamento massimo è uno solo ed è l'intervista di Galatioto. Sei-otto settimane dal 16 aprile fanno l'11 (diciamo 15 per comodità) giugno. Fino ad allora ne sentiremo di ogni, in un senso o nell'altro. Non esaltiamoci e non abbattiamoci. D'altronde, non capisco come mai questo Galatioto doveva esporsi così se la trattativa non fosse stata a buon punto: ha dato dei tempi di massima, non posso credere che all'improvviso B. faccia saltare tutto per ghiribizzo. Né Galatioto è fantoccio di B., anzi lo sfan**lerebbe in un attimo.
In secondo luogo, anche se non è una certezza assoluta, mi confortano i silenzi di Fininvest e Evergrande, che sono il venditore e l'esponente più noto dei compratori. Se tutto fosse una balla, perché non smentire subito?
In terzo luogo, è tutto fermo e i rinnovi dei nostri amati cessi a pedali non ci sono stati: se Fester fosse stato sicuro di restare in sella, avrebbe già definito i contratti del Capitone e di Rigorelli in un baleno. Eppure nisba.
Fiducia, fratelli, fiducia. Attenti ai romanzi dei giornalisti. E attendere la deadline di Galatioto. Scommetto che sarà lui a stesso a sbugiardare B. se tutto si blocca per un capriccio. Non tarderà, eventualmente, a farsi sentire.