Berlusconi ha deciso: vende il Milan. Ci sono i cinesi di Evergrande

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Ragazzi fin quando Berlusconi non firma la cessione io non ci credo. Pare che abbia una sorta di blocco ogniqualvolta si trova dinanzi i documenti per cedere il milan. Alla decisione non seguono i fatti...
 

Coripra

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Penso che Lippi e Jackson Martinez siano due sicurezze a questo punto.
Il pro di questo gruppo è che avendo una squadra in cina il riciclo dei nostri bidoni a fine carriera sarebbe molto più agile

A questo non avevo pensato: un motivo (anzi una ventina di motivi) in più per gioire:ok:
 

Il Re dell'Est

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Corriere dello Sport (Furio Fedele): Silvio Berlusconi ha finalmente detto si alla cessione del Milan, accettando la proposta del fondo Evegrande (già proprietario del Guangzhou) e riconducibile a Robin Li e Jack Ma. Sul piatto 700-720M per ottenere subito il 70% (500M) e poi il 30% nel giro di un anno. Il presidente rossonero ha ceduto soprattutto alle richieste dei figli Marina e Piersilvio che hanno sottolineato come l'occasione sia fin troppo propizia, peraltro nel momento più difficile del suo trentennio.
Ieri l'unica dichiarazione ufficiale è stata in realtà una vera e propria benedizione firmata Piersilvio: "Mi auguro solo che il Milan trovi a breve una soluzione definitiva che riporti la squadra in un progetto che guarda al futuro. Altro non so e non posso dire".
I cinesi sono pronti a firmare il preliminare nel week end, a borse chiuse, e a fronte di una prima due diligence sono pronti a intervenire subito per progettare e allestire il nuovo Milan.

Sempre secondo il CorSport, i cinesi porteranno in "dote" come DT Marcello Lippi, una vera e propria leggenda in Cina che ha già avuto una esperienza proprio nel Guangzhou di proprietà del fondo che sta acquistando il Milan. Dunque quasi sicuramente Lippi sarà l'uomo italiano di fiducia che i cinesi porteranno subito nei quadri dirigenziali.

La Gazzetta dello Sport (Laudisa): Silvio è ancora tormentato dal dilemma: cedere o non cedere il Milan? ieri si è alzato il velo sui possibili acquirenti. Una strada porta a Jack Ma. Un'altra a Li Ka Shing, nome fatto negli ambienti milanesi che contano. Ma da Fininvest non filtrano commenti, anche per tener fede al patto di riservatezza. Secondo fonti internazionali tra gli acquirenti ci sarebbe sicuramente un gruppo nel campo dei media (che condurrebbe ad Alibaba o Whampoa).
Con ogni certezza l'AD Cannatelli la prossima settimana attenderanno le garanzie bancarie che supportino l'offerta di 700M, poi resteranno da compiere altri passaggi tecnici ma la strada ormai sembra tracciata e si prosegue serrati.

La GdS poi passa in rassegna i possibili due nuovi proprietari del Milan. Jack Ma, cui fa capo Alibaba, colosso dell'e commerce, ha un patrimonio personale di circa 23 mld di dollari, è comproprietario del Guangzhou e possiede anche un 20% del Sunning, la società che vorrebbe entrare nell'Inter. Per capirci, si tratta di quel personaggio che due settimane fa disse al Vinitaly: "Datemi il vino italiano e lo venderò a due miliardi di cinesi". Sbruffonate? Non proprio, visto che parliamo del 2° uomo più ricco della Cina.
L'altro profilo è Li Ka Shing, patrimonio personale di 30 mld di dollari, che controlla Hutcinhson Whampoa. E' l'uomo più ricco di Hong Kong ed è il n. 20 mondiale. Il soprannome nella sua città? Superman...

La Repubblica (Currò/Pagni): siamo ad una svolta storica. Se Berlusconi darà il via libera, il CDA si potrà riunire per ratificare il nulla osta esclusivo nei confronti della cordata composta da diversi imprenditori asiatici, cui fa capo Jack Ma. In caso di assenso da Arcore, potrebbero esserci due strade: accelerata già nella prossima settimana con chiusura tra fine maggio e metà giugno, oppure procedura più lenta se il demiurgo sarà restio a mollare la sua creatura. In ogni caso sta per cadere il velo su chi avrebbe presentato l'offerta di 500M e che contempla due opzioni: subito il 70% oppure almeno il 50% per poi salire in maggioranza assoluta entro un anno.
Gli imprenditori in questione (da 4 a 6, secondo le varie ricostruzioni) devono risponderne al governo di Pechino.
I patti di riservatezza fino ad ora hanno protetto i nomi degli investitori. Tuttavia ieri da Guangzhou è partita la clamorosa bomba: Jack Ma sarebbe interessato a rilevare le quote del Milan ed a coinvolgere lo stesso Lippi come DT.
Ma ha già esperienza nel mondo del calcio, visto che è comproprietario proprio del Guangzhou e non ha mai nascosto di ammirare Berlusconi per la sua inventiva e il coraggio imprenditoriale. Poco tempo fa è stato al Vinitaly. I no comment di Fininvest e Alibaba non hanno sciolto i dubbi. Si segnala poi il curioso intreccio tra Milan e Inter: Jack infatti possiede il 20% del Sunning che sta per entrare nell'Inter. Nessuno però ormai smentisce il dato di fondo: la svolta cinese è la soluzione individuata da tutti per risollevare il Milan.
Sempre Repubblica afferma che nel progetto di Jack Ma, lo stadio avrebbe un ruolo cruciale.

Corriere della Sera (Ravelli)
: i tecnici stanno mettendo a punto il dossier, ma il più è fatto.
Ora tocca a Berlusconi decidere se firmare la trattativa in esclusiva: un passo non decisivo (per- ché avrebbe poi comunque la possibilità di tirarsi indietro), però un impegno serio, con tanto di vincoli e penali, che fin qui Berlusconi non ha mai voluto assumersi. Non lo aveva fatto per esempio con Bee Tae- chaubol, il magnate thailande- se che un anno fa di questi giorni aveva monopolizzato la scena con la sua offerta monstre, lasciando i cinesi (che già si erano fatti avanti) in dispar- te. Ora è questa cordata, che comprende alcune finanziarie, in pole: spinge per acquisire un’ampia maggioranza, il 70%, per una valutazione del Milan di 650-700 milioni. Gran parte dei conti i cinesi li avevano già visti all’epoca, ma è partita una settimana fa una due diligence approfondita, tanto che tutti i contratti (sportivi e commerciali) sono stati consegnati.
I fari sono accesi sulla metà della prossima settimana: martedì e mercoledì Berlusconi po- trebbe prendere una decisione. Poi formalmente sarà il cda di Fininvest a dover ratificare. Ecco perché, se Berlusconi do- vesse dire il primo sì, le cose poi potrebbero succedere ab- bastanza velocemente: in un mese si arriverebbe alla firma del contratto preliminare. Che prevede la definizione di ogni dettaglio, governance compresa, perché i cinesi hanno già chiara una propria squadra. Ma chi sono i futuri possibili proprietari del Milan? Non c’è ancora visibilità totale sul con- sorzio perché fin qui Fininvest (che ha firmato un patto di riservatezza) ha trattato con l’advisor Sal Galatioto. In ambienti vicini però si smentisce l’interessamento di Alibaba, un colosso mai emerso in oltre un anno di trattativa, che al contrario sarebbe stato utile spendere per dare peso alla cordata.


Milano Finanza (Montanari): questa volta i cinesi fanno sul serio. Ed anche se non vi è ancora certezza sui nomi, ormai è assodato che una cordata cinese sta stringendo per l'acquisto della maggioranza del Milan. Anche se deve ancora arrivare il via libera da Berlusconi, fino ad ora sempre irremovibile.
Con la data room già conclusa, e senza che siano giunte offerte vincolanti anche perché Fininvest non ne vuole, l'opzione della cessione del 70-80% del Milan esiste ed è concreta. Al punto che già oggi, giorno dell’assemblea del Milan, l’argomento potrebbe essere all’ordine del giorno. Anche se è più probabile che alla fine l’ok, o la bocciatura, all’operazione verrà data ad Arcore.
Ma quanto sono disposti a met- tere sul piatto i cinesi? La base di partenza, nettamente inferio- re a quella della trattativa mai decollata con Bee Taechaubol (valorizzava il 100% del Mi- lan 1 miliardo), è rappresentata dai 500-550 milioni di valore dell’equity del club rossonero,
che ha chiuso il 2015 con ricavi per 221 milioni e una perdita di 89 milioni. A questa cifra vanno sommati i 240 milioni di debiti (188 milioni solo nei confronti di banche e società di factoring), per una valuta- zione complessiva di 740-790 milioni. Ma, secondo fonti di mercato vicine alla trattativa, il consorzio di imprenditori cinesi avrebbe già preso l’impegno di investire su base pluriennale tra 300 e 400 milioni. Quindi, complessivamente la spesa po- tenziale per rilevare il controllo del Milan potrà raggiungere 1,2 miliardi.
L’incognita resta quella legata ai tempi per il possibile closing. Se Silvio Berlusconi accetterà dal punto di vista economico l’offerta, compratori e advisor cercheranno di arrivare alla firma entro la data dell’avvio del calciomercato estivo per la stagione 2016-2017 e comunque prima di fine luglio. Ma non è così scontato che l’ex Cav benedica la vendita caldeggiata da tempo dai figli e in particolare da Marina.
Difatti c’è chi fa notare che l’imprenditore vorrebbe disfarsi del club uscendo da vincitore. Mentre altri uomini a lui vicini sostengono che, raggiunto il traguardo dei 30 anni di gestione, si possa, anzi si debba, passare la mano. Operativamente, è possibile che Fininvest resti inizialmente nel capitale con una quota di minoranza (20-30%), anche se l’intenzione della holding di Via Paleocapa è quello di usci- re definitivamente dal business del calcio e non ripetere il caso Inter-Thohir-Moratti.

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beleno

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Corriere dello Sport (Furio Fedele): Silvio Berlusconi ha finalmente detto si alla cessione del Milan, accettando la proposta del fondo Evegrande (già proprietario del Guangzhou) e riconducibile a Robin Li e Jack Ma. Sul piatto 700-720M per ottenere subito il 70% (500M) e poi il 30% nel giro di un anno. Il presidente rossonero ha ceduto soprattutto alle richieste dei figli Marina e Piersilvio che hanno sottolineato come l'occasione sia fin troppo propizia, peraltro nel momento più difficile del suo trentennio.
Ieri l'unica dichiarazione ufficiale è stata in realtà una vera e propria benedizione firmata Piersilvio: "Mi auguro solo che il Milan trovi a breve una soluzione definitiva che riporti la squadra in un progetto che guarda al futuro. Altro non so e non posso dire".
I cinesi sono pronti a firmare il preliminare nel week end, a borse chiuse, e a fronte di una prima due diligence sono pronti a intervenire subito per progettare e allestire il nuovo Milan.

Sempre secondo il CorSport, i cinesi porteranno in "dote" come DT Marcello Lippi, una vera e propria leggenda in Cina che ha già avuto una esperienza proprio nel Guangzhou di proprietà del fondo che sta acquistando il Milan. Dunque quasi sicuramente Lippi sarà l'uomo italiano di fiducia che i cinesi porteranno subito nei quadri dirigenziali.

La Gazzetta dello Sport (Laudisa): Silvio è ancora tormentato dal dilemma: cedere o non cedere il Milan? ieri si è alzato il velo sui possibili acquirenti. Una strada porta a Jack Ma. Un'altra a Li Ka Shing, nome fatto negli ambienti milanesi che contano. Ma da Fininvest non filtrano commenti, anche per tener fede al patto di riservatezza. Secondo fonti internazionali tra gli acquirenti ci sarebbe sicuramente un gruppo nel campo dei media (che condurrebbe ad Alibaba o Whampoa).
Con ogni certezza l'AD Cannatelli la prossima settimana attenderanno le garanzie bancarie che supportino l'offerta di 700M, poi resteranno da compiere altri passaggi tecnici ma la strada ormai sembra tracciata e si prosegue serrati.

La GdS poi passa in rassegna i possibili due nuovi proprietari del Milan. Jack Ma, cui fa capo Alibaba, colosso dell'e commerce, ha un patrimonio personale di circa 23 mld di dollari, è comproprietario del Guangzhou e possiede anche un 20% del Sunning, la società che vorrebbe entrare nell'Inter. Per capirci, si tratta di quel personaggio che due settimane fa disse al Vinitaly: "Datemi il vino italiano e lo venderò a due miliardi di cinesi". Sbruffonate? Non proprio, visto che parliamo del 2° uomo più ricco della Cina.
L'altro profilo è Li Ka Shing, patrimonio personale di 30 mld di dollari, che controlla Hutcinhson Whampoa. E' l'uomo più ricco di Hong Kong ed è il n. 20 mondiale. Il soprannome nella sua città? Superman...

La Repubblica (Currò/Pagni): siamo ad una svolta storica. Se Berlusconi darà il via libera, il CDA si potrà riunire per ratificare il nulla osta esclusivo nei confronti della cordata composta da diversi imprenditori asiatici, cui fa capo Jack Ma. In caso di assenso da Arcore, potrebbero esserci due strade: accelerata già nella prossima settimana con chiusura tra fine maggio e metà giugno, oppure procedura più lenta se il demiurgo sarà restio a mollare la sua creatura. In ogni caso sta per cadere il velo su chi avrebbe presentato l'offerta di 500M e che contempla due opzioni: subito il 70% oppure almeno il 50% per poi salire in maggioranza assoluta entro un anno.
Gli imprenditori in questione (da 4 a 6, secondo le varie ricostruzioni) devono risponderne al governo di Pechino.
I patti di riservatezza fino ad ora hanno protetto i nomi degli investitori. Tuttavia ieri da Guangzhou è partita la clamorosa bomba: Jack Ma sarebbe interessato a rilevare le quote del Milan ed a coinvolgere lo stesso Lippi come DT.
Ma ha già esperienza nel mondo del calcio, visto che è comproprietario proprio del Guangzhou e non ha mai nascosto di ammirare Berlusconi per la sua inventiva e il coraggio imprenditoriale. Poco tempo fa è stato al Vinitaly. I no comment di Fininvest e Alibaba non hanno sciolto i dubbi. Si segnala poi il curioso intreccio tra Milan e Inter: Jack infatti possiede il 20% del Sunning che sta per entrare nell'Inter. Nessuno però ormai smentisce il dato di fondo: la svolta cinese è la soluzione individuata da tutti per risollevare il Milan.
Sempre Repubblica afferma che nel progetto di Jack Ma, lo stadio avrebbe un ruolo cruciale.

Corriere della Sera (Ravelli)
: i tecnici stanno mettendo a punto il dossier, ma il più è fatto.
Ora tocca a Berlusconi decidere se firmare la trattativa in esclusiva: un passo non decisivo (per- ché avrebbe poi comunque la possibilità di tirarsi indietro), però un impegno serio, con tanto di vincoli e penali, che fin qui Berlusconi non ha mai voluto assumersi. Non lo aveva fatto per esempio con Bee Tae- chaubol, il magnate thailande- se che un anno fa di questi giorni aveva monopolizzato la scena con la sua offerta monstre, lasciando i cinesi (che già si erano fatti avanti) in dispar- te. Ora è questa cordata, che comprende alcune finanziarie, in pole: spinge per acquisire un’ampia maggioranza, il 70%, per una valutazione del Milan di 650-700 milioni. Gran parte dei conti i cinesi li avevano già visti all’epoca, ma è partita una settimana fa una due diligence approfondita, tanto che tutti i contratti (sportivi e commerciali) sono stati consegnati.
I fari sono accesi sulla metà della prossima settimana: martedì e mercoledì Berlusconi po- trebbe prendere una decisione. Poi formalmente sarà il cda di Fininvest a dover ratificare. Ecco perché, se Berlusconi do- vesse dire il primo sì, le cose poi potrebbero succedere ab- bastanza velocemente: in un mese si arriverebbe alla firma del contratto preliminare. Che prevede la definizione di ogni dettaglio, governance compresa, perché i cinesi hanno già chiara una propria squadra. Ma chi sono i futuri possibili proprietari del Milan? Non c’è ancora visibilità totale sul con- sorzio perché fin qui Fininvest (che ha firmato un patto di riservatezza) ha trattato con l’advisor Sal Galatioto. In ambienti vicini però si smentisce l’interessamento di Alibaba, un colosso mai emerso in oltre un anno di trattativa, che al contrario sarebbe stato utile spendere per dare peso alla cordata.


Milano Finanza (Montanari): questa volta i cinesi fanno sul serio. Ed anche se non vi è ancora certezza sui nomi, ormai è assodato che una cordata cinese sta stringendo per l'acquisto della maggioranza del Milan. Anche se deve ancora arrivare il via libera da Berlusconi, fino ad ora sempre irremovibile.
Con la data room già conclusa, e senza che siano giunte offerte vincolanti anche perché Fininvest non ne vuole, l'opzione della cessione del 70-80% del Milan esiste ed è concreta. Al punto che già oggi, giorno dell’assemblea del Milan, l’argomento potrebbe essere all’ordine del giorno. Anche se è più probabile che alla fine l’ok, o la bocciatura, all’operazione verrà data ad Arcore.
Ma quanto sono disposti a met- tere sul piatto i cinesi? La base di partenza, nettamente inferio- re a quella della trattativa mai decollata con Bee Taechaubol (valorizzava il 100% del Mi- lan 1 miliardo), è rappresentata dai 500-550 milioni di valore dell’equity del club rossonero,
che ha chiuso il 2015 con ricavi per 221 milioni e una perdita di 89 milioni. A questa cifra vanno sommati i 240 milioni di debiti (188 milioni solo nei confronti di banche e società di factoring), per una valuta- zione complessiva di 740-790 milioni. Ma, secondo fonti di mercato vicine alla trattativa, il consorzio di imprenditori cinesi avrebbe già preso l’impegno di investire su base pluriennale tra 300 e 400 milioni. Quindi, complessivamente la spesa po- tenziale per rilevare il controllo del Milan potrà raggiungere 1,2 miliardi.
L’incognita resta quella legata ai tempi per il possibile closing. Se Silvio Berlusconi accetterà dal punto di vista economico l’offerta, compratori e advisor cercheranno di arrivare alla firma entro la data dell’avvio del calciomercato estivo per la stagione 2016-2017 e comunque prima di fine luglio. Ma non è così scontato che l’ex Cav benedica la vendita caldeggiata da tempo dai figli e in particolare da Marina.
Difatti c’è chi fa notare che l’imprenditore vorrebbe disfarsi del club uscendo da vincitore. Mentre altri uomini a lui vicini sostengono che, raggiunto il traguardo dei 30 anni di gestione, si possa, anzi si debba, passare la mano. Operativamente, è possibile che Fininvest resti inizialmente nel capitale con una quota di minoranza (20-30%), anche se l’intenzione della holding di Via Paleocapa è quello di usci- re definitivamente dal business del calcio e non ripetere il caso Inter-Thohir-Moratti.

Questo più o meno è il sunto di quanto emerso ieri.

Mi sono perso un passaggio. Repubblica dice che "ieri da Guangzhou è partita la clamorosa bomba: Jack Ma sarebbe interessato a rilevare le quote del Milan ed a coinvolgere lo stesso Lippi come DT". Quindi la voce su Ma è partita dalla Cina?
 

Il Genio

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Io ho un piccolo OT che però porta (o dovrebbe portare) qua
Ho sentito poco fa il mio contatto all'interno dello spogliatoio e mi ha raccontato un paio di cose sul capitone, ovvero che è prossimo alla depressione.
Si sente attaccato da tutti: tifosi, giornali, compagni ma SOPRATTUTTO non si sente più protetto dalla società dal momento che il rinnovo che sembrava cosa fatta un mese fa adesso non è nemmeno in programma
 
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kolao95

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Io ho un piccolo OT che però porta (o dovrebbe portare) qua
Ho sentito poco fa il mio contatto all'interno dello spogliatoio e mi ha raccontato un paio di cose sul capitone, ovvero che è prossimo alla depressione.
Si sente attaccato da tutti: tifosi, giornali, compagni ma SOPRATTUTTO non si sente più protetto dalla società dal momento che il rinnovo che sembrava cosa fatta un mese fa adesso non è nemmeno in programma

E' una cosa che avevo ipotizzato anche io in Bar Milan. A me questo sembra un segnale chiaro..
 
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Io ho un piccolo OT che però porta (o dovrebbe portare) qua
Ho sentito poco fa il mio contatto all'interno dello spogliatoio e mi ha raccontato un paio di cose sul capitone, ovvero che è prossimo alla depressione.
Si sente attaccato da tutti: tifosi, giornali, compagni ma SOPRATTUTTO non si sente più protetto dalla società dal momento che il rinnovo che sembrava cosa fatta un mese fa adesso non è nemmeno in programma

Il suo sfanculamento sarebbe meglio dell'arrivo dei cinesi
 

Giangy

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Ezio , io te lo dico chiaramente .. se ancora mi stanno prendendo in giro con me hanno chiuso... e non scherzo , se questa volta non vende e viene fuori che è una presa per il C io ho smesso di seguire il milan dopo 35 anni .

Quoto tutto! Pure io se si rivela una pressa in giro, o una pagliacciata, per colpa di un nano malefico, anche se sono molto più giovane, dopo 15 anni di tifo, passione, di Milan, penso di non seguire più niente che riguarda il Milan! Sarà dura trovare un altra passione, tipo come il basket, cosa che non ho quasi mai seguito, anche se conosco qualche squadra, alternativa dovrò abbandonare la serie A, dovrò seguire campionati stranieri, anche perchè il calcio per me è più di una passione, dove ho una simpatia per il PSG, visto che Parigi è la mia città preferità al mondo. Prima di chiudere tutti i battenti, aspettiamo come gira la trattativa.
 

Il Re dell'Est

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Questo più o meno è il sunto di quanto emerso ieri.

Mi sono perso un passaggio. Repubblica dice che "ieri da Guangzhou è partita la clamorosa bomba: Jack Ma sarebbe interessato a rilevare le quote del Milan ed a coinvolgere lo stesso Lippi come DT". Quindi la voce su Ma è partita dalla Cina?

Si, Repubblica sostiene di aver attinto la sua "esclusiva" direttamente da fonti cinesi. Precisamente da Guangzhou.

Ecco i passaggi alla lettera: "La vicenda è arrivata alle ore cruciali, mentre proprio dalla Cina filtravano indiscrezioni sulla volontà del miliardario Jack Ma, re dell'e commerce, di partecipare all'operazione. (...le due ipotesi di cui parlo nel sunto...) Tuttavia ieri è partita da Guangzhou una clamorosa notizia: il 50enne Jack Ma sarebbe interessato a rilevare le quote del Milan e a coinvolgere lo stesso Lippi come garante sportivo nel ruolo di DT, inducendolo a preferire milanello a Coverciano, dove invece potrebbe diventare il futuro coordinatore tecnico della FIGC".
 
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Attenzione alle fonti, i media cinesi non sono così affidabili come crediamo a quanto si dice in giro.
 
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