Berlusconi annuncia: "Ho deciso: cedo il Milan al consorzio cinese".

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Rimango in silenzio finché non vedo le firme.

Complimenti a chi ci ha sempre creduto, la diffidenza è un mio modo di essere e non mi farò intortare di nuovo.

San Tommaso state of mind


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ps18ps

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Rimango in silenzio finché non vedo le firme.

Complimenti a chi ci ha sempre creduto, la diffidenza è un mio modo di essere e non mi farò intortare di nuovo.

San Tommaso state of mind


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bhe ormai si può dire che il milan sia venduto. un'altro è credere a tutto quello che ha detto oggi.
 

tifoso evorutto

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oggi è il giorno JOYGLORIOSO gente . Uscite sui balconi e ballate fino a svenire , da oggi cambia tutto .

Questo è l'ombelico del mondo

E' qui che nasce l'energia

Centro nevralgico del nuovo mondo

Da qui che parte ogni nuova via

Dalle province del grande impero,

Sento una voce che si sta alzando

Questo è l'ombelico del mondo

E noi stiamo già ballando

:bandiera::bandiera::bandiera:
 

Coripra

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Non si è ancora verificato niente di ciò che ha detto . Mica è una balla . Poi gli farò i complimenti , ma solo a fatti avvenuti .
E ora voglio sentire che dice sulla questione 400 milioni di Euro , dopo che aveva detto che si sarebbe cominciato a spendere da gennaio . Interessante perchè eventualmente cambiano parecchie cose

Voglio sbilanciarmi (e non è da me... si vede che sono vittima di sbronza da euforia!): i 400 milioni (da dimostrare e vedere) si cominceranno a spendere da gennaio. Ora Fininvest (come detto da molti) comincerà ad anticipare e al closing i nuovi proprietari spenderanno la differenza (se avanza qualcosa, anche minima, mi propongo all'incasso :asd: )
 

Casnop

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Ultim'ora, ecco le storiche dichiarazioni di Berlusconi all'uscita dal San Raffaele: "Credo che la mia ultima scelta debba essere importante, ossia consegnare il Milan a chi è disposto a renderlo nuovamente protagonista in Italia, in Europa e nel mondo. Ho rinunciato a pretese sul prezzo, senza calcolare il valore del brand, ma ho voluto che il nuovo gruppo versi nel Milan almeno 400M di euro sul mercato in due anni. Si tratta un gruppo importante a partecipazione statale".

Sky: la firma del preliminare è stata anticipata al 12 luglio.


Aggiornamento

Berlusconi: “Io ho rinunciato a qualunque pretesa di prezzo, ho accettato quello che mi è stato proposto, che non tiene nemmeno conto del valore del brand. Ho però preteso che ci sia l’impegno per i nuovi acquirenti, che sono un gruppo di importanti società cinesi alcune a partecipazione statale, di versare nel Milan almeno 400 milioni di euro nei prossimi due anni. Voglio consegnare il Milan a chi sia disposto a investire nel Milan per farlo ritornare ad essere protagonista in Italia e nel mondo”
Su alcune precisazioni dei giornalisti riguardo il fatto di cedere ai comunisti: “ma non c’e’ piu’ il comunismo di allora. Ormai quello cinese è diventato un sistema capitalistico, con la corruzione che deriva certamente dal sistema precedente”
Bellinazzo aggiunge che il closing verrà effettuato dopo l'estate e che il consorzio cinese provvederà subito a un aumento di capitale di circa 100 milioni, per poi investirne successivamente altri. I Cinesi dopo la firma dovranno uscire allo scoperto.

Video (fate copia incolla nel vostro browser): sportmediaset.mediaset.it/video/calcio/milan/-lascio-il-milan-ai-cinesi-_78862-2016.shtml
Come ha detto il nostro amministratore, la notizia comunicata oggi era nell'aria da almeno una decina di anni. Voglio pensare che l'origine sia nello schifo che tutti noi tifosi rossoneri, da Berlusconi all'ultimo che sono io, abbiamo provato in quell'estate del 2006, tra un'Italia che vinceva il Mondiale ed un'altra che scopriva l'altra metà della Luna, quella oscura di Moggi, Giraudo, Pairetto, Bergamo, l'idea che a nulla valevano gli sforzi di investire per competere, se la competizione era segnata in partenza da un sistema arbitrale a dir poco corrotto. Lì Berlusconi si è fermato, consapevole come era che gli impegni che si stavano profondendo avrebbero solo reso più amaro il sapore di uno sport ormai venduto alle esigenze criminali del business. Voglio pensare che, al profondo, questa idea malsana di sport lo abbia condizionato sino al punto di togliere il piede dall'acceleratore, smettere di sognare di portare 85.000 tifosi italiani in uno stadio straniero, di comprare Palloni d'Oro per tenerli in panchina, di cercare la sfida tecnica, estetica e morale nuova ed avvincente, di misurarsi con il mondo per batterlo. E sono venuti gli ultimi dieci anni, il budget, il ranking, se non esce nessuno non entra nessuno, la poltrona presidenziale di San Siro quasi sempre vuota, Milanello lontana dal cuore e dai pensieri. Non avremmo voluto vederli, questi anni, penso che Berlusconi abbia dimenticato, da grande imprenditore, il principale dovere di chi fa impresa, ovvero la sua responsabilità sociale, la consapevolezza, cioè, dell'effetto che la propria azione, il proprio rischio economico e finanziario produce sugli altri, l'influenza che esercita sulle loro vite. Nel caso del calcio, le attese, speranze, illusioni dei tifosi, che nella squadra del cuore trovano le ali che il famoso gabbiano di Gaber avrebbe voluto aprire per volare. Rimprovero a Berlusconi di aver ad un dato momento ignorato, non percepito che il Milan è dei suoi tifosi, che meritano rispetto e chiarezza, coinvolgimento, passione, ma soprattutto verità, senza sentirsi dire che esso appartiene a chi mette i soldi, e che per ciò stesso pretenderebbe di aver diritto di vita e di morte sul cuore delle persone. Ma oggi è solo il tempo della gratitudine a Silvio, per aver avuto la lucidità, serenità e consapevolezza della scelta, per averla fatta a ragione veduta, e per aver preteso il meglio, nel suo giudizio, per il futuro del club. Avremo tempo e modo di vigilare sui primi tempi e mosse del consorzio cinese, ma a loro raccomandiamo una cosa: di imparare davvero la storia del nostro club, che è piena di pagine di grande bellezza e fair play, di apertura all'Europa ed al mondo, di lealtà contro la corruzione ed i soprusi degli altri. E di farne l'oggetto di una irresistibile voglia di fare e di vincere, di essere sempre i migliori nel rispetto degli avversari, e di uscire dal campo sempre con l'ammirazione ed il rispetto di tutti. Chi ci sta lasciando, al suo meglio, ha insegnato a noi questo, e ci ha fatto sentire orgogliosi di essere tifosi rossoneri. Forza Milan! :bandiera:
 

Super_Lollo

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Come ha detto il nostro amministratore, la notizia comunicata oggi era nell'aria da almeno una decina di anni. Voglio pensare che l'origine sia nello schifo che tutti noi tifosi rossoneri, da Berlusconi all'ultimo che sono io, abbiamo provato in quell'estate del 2006, tra un'Italia che vinceva il Mondiale ed un'altra che scopriva l'altra metà della Luna, quella oscura di Moggi, Giraudo, Pairetto, Bergamo, l'idea che a nulla valevano gli sforzi di investire per competere, se la competizione era segnata in partenza da un sistema arbitrale a dir poco corrotto. Lì Berlusconi si è fermato, consapevole come era che gli impegni che si stavano profondendo avrebbero solo reso più amaro il sapore di uno sport ormai venduto alle esigenze criminali del business. Voglio pensare che, al profondo, questa idea malsana di sport lo abbia condizionato sino al punto di togliere il piede dall'acceleratore, smettere di sognare di portare 85.000 tifosi italiani in uno stadio straniero, di comprare Palloni d'Oro per tenerli in panchina, di cercare la sfida tecnica, estetica e morale nuova ed avvincente, di misurarsi con il mondo per batterlo. E sono venuti gli ultimi dieci anni, il budget, il ranking, se non esce nessuno non entra nessuno, la poltrona presidenziale di San Siro quasi sempre vuota, Milanello lontana dal cuore e dai pensieri. Non avremmo voluto vederli, questi anni, penso che Berlusconi abbia dimenticato, da grande imprenditore, il principale dovere di chi fa impresa, ovvero la sua responsabilità sociale, la consapevolezza, cioè, dell'effetto che la propria azione, il proprio rischio economico e finanziario produce sugli altri, l'influenza che esercita sulle loro vite. Nel caso del calcio, le attese, speranze, illusioni dei tifosi, che nella squadra del cuore trovano le ali che il famoso gabbiano di Gaber avrebbe voluto aprire per volare. Rimprovero a Berlusconi di aver ad un dato momento ignorato, non percepito che il Milan è dei suoi tifosi, che meritano rispetto e chiarezza, coinvolgimento, passione, ma soprattutto verità, senza sentirsi dire che esso appartiene a chi mette i soldi, e che per ciò stesso pretenderebbe di aver diritto di vita e di morte sul cuore delle persone. Ma oggi è solo il tempo della gratitudine a Silvio, per aver avuto la lucidità, serenità e consapevolezza della scelta, per averla fatta a ragione veduta, e per aver preteso il meglio, nel suo giudizio, per il futuro del club. Avremo tempo e modo di vigilare sui primi tempi e mosse del consorzio cinese, ma a loro raccomandiamo una cosa: di imparare davvero la storia del nostro club, che è piena di pagine di grande bellezza e fair play, di apertura all'Europa ed al mondo, di lealtà contro la corruzione ed i soprusi degli altri. E di farne l'oggetto di una irresistibile voglia di fare e di vincere, di essere sempre i migliori nel rispetto degli avversari, e di uscire dal campo sempre con l'ammirazione ed il rispetto di tutti. Chi ci sta lasciando, al suo meglio, ha insegnato a noi questo, e ci ha fatto sentire orgogliosi di essere tifosi rossoneri. Forza Milan! :bandiera:

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perfetto
 
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