Ora che certe "illazioni" (cit. Forchielli) hanno trovato conferma, possiamo dirlo: Sky, banda del buco (giornalistico), ha impiantato una operazione in puro stile Murdoch per contrastare l'inevitabile esito, da tempo noto agli affezionati lettori di Milan World. Introdurre su questo tranquillo percorso, con una forsennata campagna di stampa, la proposta farlocca di uno sconosciuto broker australo-thailandese finalizzata all'acquisto senza soldi della maggioranza del Milan con l'indebitamento diretto del club verso le banche. Il tutto, con l'aspettativa di una leva finanziaria sul collocamento diretto sul mercato di azioni del Milan, già minata dalla sopravvalutazione del patrimonio del club, che il mercato stesso avrebbe punito, impedendo di drenare le risorse attese per riequilibrare i conti e finanziare la campagna acquisti. Un disastro evitato da Fininvest e Berlusconi, che già solo per questo andrebbero ringraziati. Il motivo di questa manovra? Assoggettare alla dipendenza dal denaro di Sky il boccheggiante club dell'editore che ha portato via per tre anni i diritti di Champions League, mettendo in pericolo il livello degli abbonamenti della tv satellitare, e che sta creando nuovi equilibri proprio nel settore delle telecomunicazioni. Il nome di Wang Jianlin, proprietario di Infront, advisor della Lega sui diritti televisivi e dura controparte di Sky su molti fronti (e, da quanto si dice, aspirante tycoon sul mercato televisivo cinese contro Murdoch), come futuro socio del Milan, era ovviamente noto allo squalo australiano di Sky e niente affatto gradito. Berlusconi con la vendita al consorzio APECF-Lee rafforza il club, rendendolo meno sensibile al denaro delle tv grazie agli effetti della commercializzazione del marchio societario in Cina, e soprattutto si porta dentro casa coloro che aspirano in futuro a contendere il mercato televisivo al monolite Sky. Mr. Bee doveva servire a scongiurare questo scenario. Ecco il motivo vero della irritazione di Fininvest: la percezione di un blitz disperato da parte di soggetti contrari agli interessi del club e della holding proprietaria. Ma, come sappiamo, il tutto era già stato avviato molto tempo prima al fine di neutralizzare questi tentativi.