Bellinazzo, il punto sull'accordo Bee-Berlusconi e sul futuro Milan

Louis Gara

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Marco Bellinazzo, de Il Sole 24 Ore, fa il punto sull'accordo tra Bee e Berlusconi.
Il patto tra Bee e Berlusconi è stato sigillato, si è sancito il trasferimento del 48% del Milan alla cordata cinese/thailandese che sostiene Bee Taechaubol. Il costo sarà di 480 milioni di euro; cifra elevata, ma che trova la sua giustificazione prima di tutto nel cambio di guardia che avverrà in seno alle posizioni di vertice del club, e in secundis anche nelle potenzialità che il thailandese vede nel Milan.

Entro fine settembre si arriverà al closing, e sempre entro fine settembre Bee dovrà versare i soldi promessi. Non ci sono però caparre o penali che blindino l'intesa, perchè la fiducia tra le parti è totale.
Bee non sarà un semplice socio di minoranza, ma una sorta di socio di "para-maggioranza": avrà voce in capitolo su tutte le decisioni strategiche relative al futuro del club milanista.

Resta da capire chi saranno i futuri proprietari del Milan.
La possibilità che la Doyen di Nelio Lucas entri formalmente nella cordata di Bee è ostacolata dal divieto della FIFA relativo alle TPO, ma non solo: la FIFA vorrebbe vietare anche la partecipazione dei fondi (come la Doyen) al capitale sociale dei club, misura che diverrebbe molto più che probabile nel caso in cui Platini (acerrimo nemico di questo fenomeno) assumesse la guida della FIFA.
Ads Securities, la società di brockeraggio di Abu Dhabi, avrà invece un ruolo tecnico: preparerà il dossier per la quotazione nel mercato asiatico (che avverrà tra 18-24 mesi) e finanzierà solo parzialmente l'operazione.
Chi potrebbe essere il futuro proprietario del Milan, allora, nel caso in cui Fininvest decidesse prossimamente di farsi da parte completamente? La China International Trust and Investment Corporation (CITIC), che nel frattempo diverrebbe socio industriale di Fininvest e, forse, nuovo proprietario quando (e se), come detto, Fininvest si farà da parte. CITIC ha un patrimonio di 475 miliardi di dollari e fa capo al governo cinese. E China Citic Bank, banca controllata dalla CITIC, nel frattempo fornirà la "provvista" necessaria all'operazione di quotazione sul mercato.
"Vendere il sogno Milan" sul mercato asiatico non è proibitivo, a patto che nei prossimi due anni i conti del club vengano messi a posto e che il Milan torni, stabilmente, ad avere un importante ruolo nel calcio internazionale; proprio per questo, secondo quanto trapela da Casa Milan, non verranno risparmiati sforzi per innalzare il tasso tecnico della squadra.

Questione stadio: il progetto stadio dovrà essere rivisto. San Siro è considerato parte del "sogno Milan", è la Scala del calcio, mentre lo stadio al Portello va appunto ristudiato in base ai parametri di sostenibilità e di ritorni economici; cosa che giustamente non piace molto a Barbara Berlusconi, la quale si è mossa in prima persona per veder realizzato il "suo" progetto.

Intanto, la FIGC dovrà valutare la reputazione di Bee, in base alle nuove regole di onorabilità sancite dopo il caso-Parma, per chi acquista almeno il 10% di un club. Dovrà essere fatta quindi piena chiarezza sul prossimo assetto societario del Milan.
 

TheZio

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Marco Bellinazzo, de Il Sole 24 Ore, fa il punto sull'accordo tra Bee e Berlusconi.
Il patto tra Bee e Berlusconi è stato sigillato, si è sancito il trasferimento del 48% del Milan alla cordata cinese/thailandese che sostiene Bee Taechaubol. Il costo sarà di 480 milioni di euro; cifra elevata, ma che trova la sua giustificazione prima di tutto nel cambio di guardia che avverrà in seno alle posizioni di vertice del club, e in secundis anche nelle potenzialità che il thailandese vede nel Milan.

Entro fine settembre si arriverà al closing, e sempre entro fine settembre Bee dovrà versare i soldi promessi. Non ci sono però caparre o penali che blindino l'intesa, perchè la fiducia tra le parti è totale.
Bee non sarà un semplice socio di minoranza, ma una sorta di socio di "para-maggioranza": avrà voce in capitolo su tutte le decisioni strategiche relative al futuro del club milanista.

Resta da capire chi saranno i futuri proprietari del Milan.
La possibilità che la Doyen di Nelio Lucas entri formalmente nella cordata di Bee è ostacolata dal divieto della FIFA relativo alle TPO, ma non solo: la FIFA vorrebbe vietare anche la partecipazione dei fondi (come la Doyen) al capitale sociale dei club, misura che diverrebbe molto più che probabile nel caso in cui Platini (acerrimo nemico di questo fenomeno) assumesse la guida della FIFA.
Ads Securities, la società di brockeraggio di Abu Dhabi, avrà invece un ruolo tecnico: preparerà il dossier per la quotazione nel mercato asiatico (che avverrà tra 18-24 mesi) e finanzierà solo parzialmente l'operazione.
Chi potrebbe essere il futuro proprietario del Milan, allora, nel caso in cui Fininvest decidesse prossimamente di farsi da parte completamente? La China International Trust and Investment Corporation (CITIC), che nel frattempo diverrebbe socio industriale di Fininvest e, forse, nuovo proprietario quando (e se), come detto, Fininvest si farà da parte. CITIC ha un patrimonio di 475 miliardi di dollari e fa capo al governo cinese. E China Citic Bank, banca controllata dalla CITIC, nel frattempo fornirà la "provvista" necessaria all'operazione di quotazione sul mercato.
"Vendere il sogno Milan" sul mercato asiatico non è proibitivo, a patto che nei prossimi due anni i conti del club vengano messi a posto e che il Milan torni, stabilmente, ad avere un importante ruolo nel calcio internazionale; proprio per questo, secondo quanto trapela da Casa Milan, non verranno risparmiati sforzi per innalzare il tasso tecnico della squadra.

Questione stadio: il progetto stadio dovrà essere rivisto. San Siro è considerato parte del "sogno Milan", è la Scala del calcio, mentre lo stadio al Portello va appunto ristudiato in base ai parametri di sostenibilità e di ritorni economici; cosa che giustamente non piace molto a Barbara Berlusconi, la quale si è mossa in prima persona per veder realizzato il "suo" progetto.

Intanto, la FIGC dovrà valutare la reputazione di Bee, in base alle nuove regole di onorabilità sancite dopo il caso-Parma, per chi acquista almeno il 10% di un club. Dovrà essere fatta quindi piena chiarezza sul prossimo assetto societario del Milan.

Intanto hanno firmato ;) fonte Gazzetta
 

Il Re dell'Est

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Molto bene, avanti tutta! Prendiamo Ibra e almeno Romagnoli e poi giochiamocela per la zona CL
 

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Marco Bellinazzo, de Il Sole 24 Ore, fa il punto sull'accordo tra Bee e Berlusconi.
Il patto tra Bee e Berlusconi è stato sigillato, si è sancito il trasferimento del 48% del Milan alla cordata cinese/thailandese che sostiene Bee Taechaubol. Il costo sarà di 480 milioni di euro; cifra elevata, ma che trova la sua giustificazione prima di tutto nel cambio di guardia che avverrà in seno alle posizioni di vertice del club, e in secundis anche nelle potenzialità che il thailandese vede nel Milan.

Entro fine settembre si arriverà al closing, e sempre entro fine settembre Bee dovrà versare i soldi promessi. Non ci sono però caparre o penali che blindino l'intesa, perchè la fiducia tra le parti è totale.
Bee non sarà un semplice socio di minoranza, ma una sorta di socio di "para-maggioranza": avrà voce in capitolo su tutte le decisioni strategiche relative al futuro del club milanista.

Resta da capire chi saranno i futuri proprietari del Milan.
La possibilità che la Doyen di Nelio Lucas entri formalmente nella cordata di Bee è ostacolata dal divieto della FIFA relativo alle TPO, ma non solo: la FIFA vorrebbe vietare anche la partecipazione dei fondi (come la Doyen) al capitale sociale dei club, misura che diverrebbe molto più che probabile nel caso in cui Platini (acerrimo nemico di questo fenomeno) assumesse la guida della FIFA.
Ads Securities, la società di brockeraggio di Abu Dhabi, avrà invece un ruolo tecnico: preparerà il dossier per la quotazione nel mercato asiatico (che avverrà tra 18-24 mesi) e finanzierà solo parzialmente l'operazione.
Chi potrebbe essere il futuro proprietario del Milan, allora, nel caso in cui Fininvest decidesse prossimamente di farsi da parte completamente? La China International Trust and Investment Corporation (CITIC), che nel frattempo diverrebbe socio industriale di Fininvest e, forse, nuovo proprietario quando (e se), come detto, Fininvest si farà da parte. CITIC ha un patrimonio di 475 miliardi di dollari e fa capo al governo cinese. E China Citic Bank, banca controllata dalla CITIC, nel frattempo fornirà la "provvista" necessaria all'operazione di quotazione sul mercato.
"Vendere il sogno Milan" sul mercato asiatico non è proibitivo, a patto che nei prossimi due anni i conti del club vengano messi a posto e che il Milan torni, stabilmente, ad avere un importante ruolo nel calcio internazionale; proprio per questo, secondo quanto trapela da Casa Milan, non verranno risparmiati sforzi per innalzare il tasso tecnico della squadra.

Questione stadio: il progetto stadio dovrà essere rivisto. San Siro è considerato parte del "sogno Milan", è la Scala del calcio, mentre lo stadio al Portello va appunto ristudiato in base ai parametri di sostenibilità e di ritorni economici; cosa che giustamente non piace molto a Barbara Berlusconi, la quale si è mossa in prima persona per veder realizzato il "suo" progetto.

Intanto, la FIGC dovrà valutare la reputazione di Bee, in base alle nuove regole di onorabilità sancite dopo il caso-Parma, per chi acquista almeno il 10% di un club. Dovrà essere fatta quindi piena chiarezza sul prossimo assetto societario del Milan.


Ecco i cinesi.
 
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Ci stiamo avviando verso quello che molti avevano pensato: dietro Bee ci sono i cinesi, ma sono diversi da quelli usciti nei mesi scorsi (APECF, Pink, ecc)

Non sono i cinesi di cui parlavamo qui tempo fa ma alla fine si tratta pur sempre della banca cinese con il patrimonio di 475 miliardi di dollari, che e' collegata al governo. Ovvero ciò che tutti noi speravamo ! :bandiera:
 
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