Bee a Pechino per formare una cordata di due imprenditori cinesi.

Il Re dell'Est

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Come riporta Carlo Festa sul suo blog "insider", Bee Taechaubol sarebbe da qualche giorno a Pechino per una serie di meeting con potenziali investitori interessati teoricamente al Milan.
In questa “missione” sarebbe accompagnato da alcuni esponenti della banca d’affari cinese CITIC. Secondo le indiscrezioni che ha potuto raccogliere il giornalista Festa, Mr Bee, rispetto ai colloqui iniziali che erano partiti con una decina di potenziali investitori, adesso si sarebbe focalizzato su 3-4 nomi. Ma l’obiettivo finale sarebbe costituire per il Milan una cordata di massimo 2 soggetti.
Tra i nomi coinvolti ci sarebbe il presidente del Beijing Guoan Football Club, Li Shilin (vice presidente di Citic), nome che era già emerso due mesi fa in un articolo di Milano Finanza. Non e’ detto tuttavia che quest’ultimo ne’ gli altri diano la loro disponibilità a partecipare alla cordata, soprattutto per le cifre che vorrebbe Mr Bee (e pretese da Berlusconi).
In ogni caso la struttura dell’operazione sembra chiara. Per raccogliere 480M servono almeno 250M di equity, mentre la quota restante potrebbe essere finanziata dalle banche, che tuttavia non daranno il loro via libera fino a quando non saranno individuati gli investitori in equity.
Insomma, una vera e propria partita a poker che Bee sta giocando fino all’ultimo respiro. Del resto, proprio Bee non e’ nuovo ad ardite operazioni finanziarie.
 
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Come riporta Carlo Festa sul suo blog "insider", Bee Taechaubol sarebbe da qualche giorno a Pechino per una serie di meeting con potenziali investitori interessati teoricamente al Milan.
In questa “missione” sarebbe accompagnato da alcuni esponenti della banca d’affari cinese CITIC. Secondo le indiscrezioni che ha potuto raccogliere il giornalista Festa, Mr Bee, rispetto ai colloqui iniziali che erano partiti con una decina di potenziali investitori, adesso si sarebbe focalizzato su 3-4 nomi. Ma l’obiettivo finale sarebbe costituire per il Milan una cordata di massimo 2 soggetti.
Tra i nomi coinvolti ci sarebbe il presidente del Beijing Guoan Football Club, Li Shilin (vice presidente di Citic), nome che era già emerso due mesi fa in un articolo di Milano Finanza. Non e’ detto tuttavia che quest’ultimo ne’ gli altri diano la loro disponibilità a partecipare alla cordata, soprattutto per le cifre che vorrebbe Mr Bee (e pretese da Berlusconi).
In ogni caso la struttura dell’operazione sembra chiara. Per raccogliere 480M servono almeno 250M di equity, mentre la quota restante potrebbe essere finanziata dalle banche, che tuttavia non daranno il loro via libera fino a quando non saranno individuati gli investitori in equity.
Insomma, una vera e propria partita a poker che Bee sta giocando fino all’ultimo respiro. Del resto, proprio Bee non e’ nuovo ad ardite operazioni finanziarie.

ma io ancora non ho capito, cioè, qui stiamo in altissimo mare, ma tutti sti mesi su che diavolo hanno trattato? non c'erano soldi e neanche nomi, ora si sta sbattendo da 1 mese per trovare il tutto, boh, per me sta storia è ampiamente morta e sepolta.
 
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Come riporta Carlo Festa sul suo blog "insider", Bee Taechaubol sarebbe da qualche giorno a Pechino per una serie di meeting con potenziali investitori interessati teoricamente al Milan.
In questa “missione” sarebbe accompagnato da alcuni esponenti della banca d’affari cinese CITIC. Secondo le indiscrezioni che ha potuto raccogliere il giornalista Festa, Mr Bee, rispetto ai colloqui iniziali che erano partiti con una decina di potenziali investitori, adesso si sarebbe focalizzato su 3-4 nomi. Ma l’obiettivo finale sarebbe costituire per il Milan una cordata di massimo 2 soggetti.
Tra i nomi coinvolti ci sarebbe il presidente del Beijing Guoan Football Club, Li Shilin (vice presidente di Citic), nome che era già emerso due mesi fa in un articolo di Milano Finanza. Non e’ detto tuttavia che quest’ultimo ne’ gli altri diano la loro disponibilità a partecipare alla cordata, soprattutto per le cifre che vorrebbe Mr Bee (e pretese da Berlusconi).
In ogni caso la struttura dell’operazione sembra chiara. Per raccogliere 480M servono almeno 250M di equity, mentre la quota restante potrebbe essere finanziata dalle banche, che tuttavia non daranno il loro via libera fino a quando non saranno individuati gli investitori in equity.
Insomma, una vera e propria partita a poker che Bee sta giocando fino all’ultimo respiro. Del resto, proprio Bee non e’ nuovo ad ardite operazioni finanziarie.

Insomma, stiamo alla casella di partenza. Siamo talmente vicini al closing che ancora non esistono i compratori. Sarà che recentemente è stato scoperto qualche giochetto poco chiaro e si sta cercando la via d'uscita sotto forma di fallimento della "difficile" impresa di Bee?
 

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A questo punto la domanda sorge spontanea: ma la lunghissima due diligence, con chi l'hanno fatta? Con uno che non aveva nè soldi nè finanziatori?
 

Il Re dell'Est

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A questo punto la domanda sorge spontanea: ma la lunghissima due diligence, con chi l'hanno fatta? Con uno che non aveva nè soldi nè finanziatori?

Infatti sarebbe assurdo. Ma Festa è l'unico a parlare di queste cose per cui direi di prenderle con la dovuta cautela.
 

Hammer

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Come riporta Carlo Festa sul suo blog "insider", Bee Taechaubol sarebbe da qualche giorno a Pechino per una serie di meeting con potenziali investitori interessati teoricamente al Milan.
In questa “missione” sarebbe accompagnato da alcuni esponenti della banca d’affari cinese CITIC. Secondo le indiscrezioni che ha potuto raccogliere il giornalista Festa, Mr Bee, rispetto ai colloqui iniziali che erano partiti con una decina di potenziali investitori, adesso si sarebbe focalizzato su 3-4 nomi. Ma l’obiettivo finale sarebbe costituire per il Milan una cordata di massimo 2 soggetti.
Tra i nomi coinvolti ci sarebbe il presidente del Beijing Guoan Football Club, Li Shilin (vice presidente di Citic), nome che era già emerso due mesi fa in un articolo di Milano Finanza. Non e’ detto tuttavia che quest’ultimo ne’ gli altri diano la loro disponibilità a partecipare alla cordata, soprattutto per le cifre che vorrebbe Mr Bee (e pretese da Berlusconi).
In ogni caso la struttura dell’operazione sembra chiara. Per raccogliere 480M servono almeno 250M di equity, mentre la quota restante potrebbe essere finanziata dalle banche, che tuttavia non daranno il loro via libera fino a quando non saranno individuati gli investitori in equity.
Insomma, una vera e propria partita a poker che Bee sta giocando fino all’ultimo respiro. Del resto, proprio Bee non e’ nuovo ad ardite operazioni finanziarie.

Mamma mia, siamo in oceano aperto...
 
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qui vedo solo fumo, bisogna sperare nell'arrivo di qualche sceicco, compri tutto e pratica archiviata in 24 ore, altro che ste trattative abnormi
 

cremone

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Alla fine i problemi sono sempre i soldi che chiede Berlusconi, se abbassasse le pretese sono sicuro che qualche compratore ci sarebbe
 
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