Dalla sua Autobiografia
Sul Boia chi molla
"Vabbé adesso che c’è internet ti documenti in fratta, ma a me quel motto era venuto dal cassetto di un tavolo in collegio. Lì, a tredici anni, avevo trovato quella scritta intagliata. Erano i primi anni che ero fuori casa, era un periodo difficile dal punto di vista psicologico. Feci mia la frase come incitamento a resistere, senza avere o sospettare ideologie politiche, e la tirai fuori sei, sette anni dopo quando la squadra stava attraversando un momento delicato. Mancavano i risultati e c'era un clima di sfiducia, per me era un modo efficace di trasmettere ai miei compagni questa idea: non aver paura,n on cedere allo scoraggiamento. Non mollare".