Ecco la prima parte dell'intervista:
«Come mi sento? Come uno che ha appena messo da parte il primo tempo della sua carriera. Giocata e vissuta da ragazzo. Non tutto è andato bene, ho sprecato diverse occasioni. Ma la partita non è finita... Ho ancora un secondo tempo davanti. Ora me lo gioco e vivo da uomo. Lo so che molti non credono alla mia rimonta. Ma ho il dovere di provarci. E la certezza di riuscirci»
È l’ultima occasione. Anzi l’ultimissima come ha detto Galliani.
«Ho una promessa da mantenere con me stesso, la mia famiglia, il Milan, Mihajlovic, Raiola e chi mi vuole bene... Riparto da zero. So che non posso più sbagliare niente, non posso pretendere nulla e devo riconquistare tutto. Mi metto a disposizione. Accetto ogni regola. Avrò spazio se lo meriterò. Ma non ho dimenticato come si gioca al calcio. Rientro pieno di energia, voglia di lavorare, entusiasmo. La mia partita non è ancora finita».
Fa effetto sentirla parlare... Quando è arrivata tutta questa maturità?
«Ho 25 anni, non sono più un bambino. E ho buttato via già troppe occasioni. E poi c’è la vita. Quella non la programmi. E quando ti presenta il conto all’improvviso, è li che cambi. Sono le situazioni che ti fanno maturare. Si tratti della gioia di capire cosa vuol dire essere padre o del dolore di perderlo, un padre».
Mario, cos’è il sorriso di una figlia?
«È una tenerezza infinita. Quando Pia sorride, il mondo che a volte sembra in bianco e nero torna ad essere a colori. Io sono innamorato pazzo di mia figlia. Quando è cominciato il rapporto con lei, è cambiato tutto. Ora poi mi riconosce, capisce ed è bellissimo... Cercherò di farla avvicinare a Milano, la voglio accanto a me, il più vicino possibile».
Come è nato questo clamoroso ritorno al Milan?
«All’improvviso. Mino (Raiola, ndr) mi ha avvertito sabato: “fai i bagagli e prendi un aereo privato, torni al Milan”. Non c’è stato bisogno di aerei privati, ne ho preso uno di linea e sono tornato...».
Sembrava non la volesse più nessuno...
«No, sapevo che avrei avuto un’altra squadra, perché non sono finito. Ma sono grato al Milan, perché, dico la verità, non mi aspettavo mi avrebbe ripreso, puntando ancora su di me. Tornare qui è un sogno che si realizza, è la seconda chance che tanti non hanno avuto. Il Milan me la sta dando e sono fortunato».
Cosa non ha funzionato a Liverpool?
«Mi prendo le mie colpe, ma anche il modulo scelto da Rodgers non era congeniale alle mie caratteristiche. All’inizio ho sbagliato alcuni gol facili, poi ho avuto meno occasioni per segnare, un po’ di sfortuna, infortuni... Un casino. Però non ho mai protestato, ho accettato le scelte del tecnico, mi sono comportato sempre da professionista. Mario uomo non sbuca adesso a Milanello, anche a Liverpool atteggiamenti e stile di vita sono stati normalissimi. Nell’ultimo anno non ci sono stati mai problemi nel mio privato. Potevo mettere su Instagram una foto al ristorante, ma questo non significava che non mi allenavo anche se non giocavo.»
In effetti sembra in buona forma.
«Mi sono allenato tanto, spesso doppie sedute anche da solo nell'ultimo mese con Borini e Jose Enrique: è stata dura, ma se non lo avessi fatto ieri dopo l’allenamento sarei morto. Perché quelli di Mihajlovic sono durissimi, ma io sto bene».
Come ha convinto Mihajlovic a puntare su di lei?
«Il mister mi conosce sin da quando ero ragazzo. Il problema non è mai stato la qualità, semmai il carattere. Si sentono sempre tante cose su di me, ogni aspetto viene amplificato, giustamente ha voluto guardarmi negli occhi, capire se avevo le motivazioni giuste. Mi ha ascoltato, senza farsi condizionare dai si dice, e già solo per questo lo ringrazio».
Cosa gli ha detto?
"Che ho capito i miei errori e che se mi avesse dato un'altra chances non lo avrei deluso. Che darò tutto quello che ho. Che sono un uomo adesso e problemi non ne creo. Che accetterò ogni sua decisione. Il mister è un leader, onesto, schietto, leale. Non bluffa. Ti parla guardandoti negli occhi, come piace a me. Guarda l'uomo non solo il calciatore. Si è esposto riprendendomi. Ho un grande debito verso lui".
Galliani ha parlato di certi amori che ritornano... ma i ritorni al Milan sono stati spesso deludenti.
"Un motivo in più per invertire la tendenza. Devo dimostrare che non ha sbagliato. So che ci crede quanto ci credo io".
Berlusconi le ha teso una una mano, sebbene in passato l'abbia definita una mela marcia...
"Il si di Berlusconi è stata la sorpresa più grande di tutte. Non me lo sarei mai aspettato. Quella frase su di me è stata estrapolata da un contesto, non sono mai stato una mela marcia. Ero un ragazzino, ora troverà un uomo. E lo ripagherò della fiducia".
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