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Ecco le parole di Carlos Bacca sul nuovo Milan e su Vincenzo Montella in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 26 agosto:"Il West Ham è un club di prima grandezza. Ma ho respinto l'offerta anche perchè devo pensare alla mia famiglia. Ne ho parlato con Galliani, mi è parso giusto avvisarlo perché mi ritengo una persona chiara e trasparente e la mia intenzione è restare dove sono. Lui mi ha risposto che anche il club ritiene che io debba rimanere. Sono sincero: mi piace molto sentirmi dire dalla società che per loro sono importante. Ai tifosi dico: tranquilli, per me il mercato è terminato. Prima ero sul mercato, so che il club aveva dei problemi e so che ero uno dei pochi che avrebbe garantito di fare cassa. Con i soldi della mia cessione il Milan avrebbe risolto diverse situazioni, quindi se fosse finita così lo avrei capito. Ora invece la sensazione di essere un incedibile è molto bella. Vuol dire che c’è fiducia in me, che sono andato bene. Prima di essere un calciatore sono una persona. Se sono importante per il Milan, vuol dire che devo restare. Chi mi ha convinto a restare? La mia famiglia. Oltre che dall’Inghilterra avevo offerte anche da Italia (il Napoli, ndr) e Francia, ma erano tutte situazioni in cui non mi vedevo al 100%. Ho ascoltato mia moglie prima di decidere di restare a Milano. A lei piace tutto dell’Italia e di questa città e mio figlio considera Milano casa sua. Io voglio arrivare a casa e vedere la mia famiglia contenta. Penso di essere un buon papà. Il pallone della tripletta l’ho consegnato a mio figlio. Prima se l’è messo in camera, il giorno dopo l’ha sistemato nel museo di casa con tutti gli altri trofei che ho vinto in carriera. Vorrei che facesse il calciatore anche lui, giochiamo tutti i giorni nel campetto di casa. E’ lungo una cinquantina di metri, si diverte da matti e il sorriso è la cosa più importante, come ce l’ho io quando gioco a pallone. Montella? Con lui mi diverto molto di più, perché è con la palla che si gioca a calcio, non con la corsa. Se corri e basta allora tanto vale
allenarsi con Bolt... Mi piace il suo gioco perché la squadra è costruita per attaccare e mi arrivano più palle gol. Col Torino sono state 5 o 6 e allora sì chela butto dentro tre volte. Se invece te ne arriva una è molto più complicato. L’anno scorso era così e dovevo restare concentratissimo. Posso dirlo? Ora è diverso, c’è allegria in spogliatoio, in pullman, in hotel. La scorsa stagione mancava. Montella mi ha detto chiaramente che gli sarebbe spiaciuto perdermi, che mi ritiene forte, un leader, e che segno tanto come faceva lui. Ho sentito la sua fiducia e so che nel suo tipo di gioco ci starò bene come ci starei in quello di tutti gli allenatori. Sono uno che si adatta e lavora duro per la squadra, è sempre successo così. la classifica marcatori mi interessa eccome. Come minimo, voglio superare i gol dell’anno scorso, però vorrei equilibrio nei miei confronti: non sono un fenomeno dopo una tripletta, e non sono scarso se me ne mangio tre. Quando succederà mi diranno che ho la testa altrove, e io invece resto sempre lo stesso. Mi dà fastidio essere giudicato solo in base ai gol. Poi, ovvio, devo migliorare, soprattutto col sinistro. Voglio l’Europa con questa maglia, sto lavorando per questo. La mentalità mia e del club è europea, per il Milan l’Europa è un obbligo. Sono orgoglioso di essere in questo club e di esserci adesso: cinque anni fa sarebbe stato facile e comodo per chiunque scegliere il Milan, io l’ho fatto quando tutto era più difficile. Ora è arrivato il momento di cambiare la situazione e riportarla com’era. Se segnerò ancora di rabona? Direi di sì. A qualcuno non piacerà, ma se mi riesce poi sono un fenomeno per tutti...".
allenarsi con Bolt... Mi piace il suo gioco perché la squadra è costruita per attaccare e mi arrivano più palle gol. Col Torino sono state 5 o 6 e allora sì chela butto dentro tre volte. Se invece te ne arriva una è molto più complicato. L’anno scorso era così e dovevo restare concentratissimo. Posso dirlo? Ora è diverso, c’è allegria in spogliatoio, in pullman, in hotel. La scorsa stagione mancava. Montella mi ha detto chiaramente che gli sarebbe spiaciuto perdermi, che mi ritiene forte, un leader, e che segno tanto come faceva lui. Ho sentito la sua fiducia e so che nel suo tipo di gioco ci starò bene come ci starei in quello di tutti gli allenatori. Sono uno che si adatta e lavora duro per la squadra, è sempre successo così. la classifica marcatori mi interessa eccome. Come minimo, voglio superare i gol dell’anno scorso, però vorrei equilibrio nei miei confronti: non sono un fenomeno dopo una tripletta, e non sono scarso se me ne mangio tre. Quando succederà mi diranno che ho la testa altrove, e io invece resto sempre lo stesso. Mi dà fastidio essere giudicato solo in base ai gol. Poi, ovvio, devo migliorare, soprattutto col sinistro. Voglio l’Europa con questa maglia, sto lavorando per questo. La mentalità mia e del club è europea, per il Milan l’Europa è un obbligo. Sono orgoglioso di essere in questo club e di esserci adesso: cinque anni fa sarebbe stato facile e comodo per chiunque scegliere il Milan, io l’ho fatto quando tutto era più difficile. Ora è arrivato il momento di cambiare la situazione e riportarla com’era. Se segnerò ancora di rabona? Direi di sì. A qualcuno non piacerà, ma se mi riesce poi sono un fenomeno per tutti...".