Auabameyang: il Milan ora ci crede davvero.

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VonVittel

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La risposta alla tua ultima domanda dipenderà tutta dal se e dal come uscirà il Milan dalla sottoscrizione del voluntary agreement con UEFA, dopo il round di negoziati programmato in aprile, dopo l'esame dagli uffici federali del piano finanziario pluriennale, e di quello industriale e di investimenti, sempre pluriennale, che il club presenterà al più tardi in ottobre. Sul punto viaggiamo a fari spenti, non ci sono precedenti, è il primo caso nella storia di assoggettamento volontario di un club ad un programma di risanamento economico e finanziario sotto la vigilanza federale, secondo un principio di individuazione di un compromesso virtuoso tra tenuta dei conti e sviluppo del fatturato che conduca verso la strada dell'autofinanziamento, la meta desiderabile per il club, e l'ente federale che lo vigila. Si tratta di un appuntamento a cui arriva con comprensibile attenzione anche la UEFA, desiderosa di dimostrare, con la applicazione del modello di vigilanza e controllo diretto ad un top club come il Milan, la efficacia, qualità e sostenibilità dei principi del Fair Play finanziario anche in un contesto macroeconomico contemporaneo, sconvolto dall'avvento della globalizzazione della economia, della liberalizzazione dei mercati, della rivalutazione delle risorse, materiali ed immateriali, disponibili. Si badera' molto alla fattibilità dei programmi di sviluppo del fatturato con una proiezione probabilistica a tre, cinque anni, in situazione di worst case scenario, ovvero di contesto macroeconomico atteso come meno favorevole sul mercato di riferimento, delle modalità di impiego e gestione delle risorse, economiche e finanziarie, programmate e disponibili. A questo proposito, in tema di sfruttamento di royalties, è rimasto oscuro, nell'ambito della ricostruzione degli accordi tra Donnarumma ed il Milan, quale sia stata l'incidenza di eventuali intese tra il giocatore e la neo controllata AC Milan China, quanto allo sfruttamento della immagine del portiere sul nascente mercato cinese dell'entertainment e dei prodotti di largo consumo per il Milan di Li. Dalla prevedibile cessione totale delle royalties di Gigio alla newco del Milan, in cambio della retrocessione di una cospicua quota dei proventi previsti al giocatore stesso, si intuirebbe il contenuto effettivo dell'accordo economico complessivo tra le parti. È possibile che i numeri esibiti da Fassone su un ipotetico lancio della immagine di Donnarumma con il brand del club sullo sterminato mercato cinese, abbia non poco allettato la famiglia del giocatore, rivelandosi infine decisiva per determinare il consenso alla firma contro i progetti alternativi di Raiola, e ciò spiegherebbe la lunghezza dei negoziati per il rinnovo del contratto, e la feroce determinazione di Fassone nel perseguire la strada del rinnovo contrattuale, anche al costo di una sopravvalutazione dell'ingaggio, che evidentemente il club ritiene di poter ammortizzare sul lungo periodo con gli effetti dell'accordo commerciale sui diritti di immagine del portiere. E ciò induce a ritenere che la saldezza e profondità della connessione di interessi tra Milan e giocatore, sul punto sostanziale dei potenziali ricavi commerciali condivisi, possa sopravvivere anche alle prevedibili future manovre di Raiola di portar via il giocatore dal club, in relazione alle dimensioni degli interessi in gioco tra le parti. Troppo, anche per una volpe come il celeberrimo agente. :)

Perfetto!
 
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