Il condor e la sua cordata sono per me favoritissimi.
Al Milan comunque ci sono molti problemi che potrebbero rimandare il discorso cessione alla seconda metà del 2020.
Può essere, ma non oltre. La cessione è imminente, questione di mesi, mese più mese meno. Zero possibilità che si arrivi con Idiott al 2021.
Dopodiché se quanto paventato da te e Pitermilanista dovesse avverarsi sarebbe la fine vera.
Lo dico da ieri che il 2020 è come il 1986, ci si gioca tutto, letteralmente tutto, per questo non capisco chi si preoccupa di acquisti, cessioni o di quello che succede in campo. È l’ultima cosa che conta, adesso.
Noi siamo, come nel 1986, ad un passo dal baratro o dalla gloria.
Se ci fosse girata male nel 1986, nel 2019 appena trascorso avremmo ricordato, commossi, il cinquantennale dell’ultima Champions vinta e il quarantennale dell’ultimo scudetto. Saremmo a tutti gli effetti il Toro di Milano. Un Toro con molto più blasone, ma quello saremmo.
Lo stesso vale per il 2020, o la va o la spacca.
Sono fiducioso unicamente per una questione fatalistica: il calcio ha una sua poesia, pensiamo a vendette come quelle avute contro il Verona (li abbiamo mandati due volte in B dopo che loro ci hanno mandato in vacca due scudetti) o contro il Liverpool.
Poi c’è anche la questione relativa a Milano, unica città italiana che può attirare certi investimenti.
Non ce lo vedo il dio del calcio seppellire per sempre il secondo club più importante del mondo. Felice di non sbagliarmi.