Approfondimento Corriere: le scatole cinesi e il futuro del Milan

Louis Gara

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Ecco un approfondimento del Corriere della Sera sulle ultime notizie del Milan ai cinesi, a cura di Paolo Salom.

Steven Zheng e Sonny Wu sono i due nomi che rappresentano la cordata pronta acquistare il 100% del Milan. Il primo (all'anagrafe Zheng Jianming) è un magnate dell'energia ed è di Jiangsu; il secondo (all'anagrafe Wu Shenjun) manager del fondo GRS ed è di Guandong.

Qual è il loro rapporto nell'affare Milan? Non vi è una diarchia, che male si sposa con la tradizione cinese. I due hanno un peso differente. Mentre Zheng Jianming (Steven Zheng) pare rilegato nell'ombra, Wu Shenjun (Sonny Wu) sembra essere il capofila, futuro padrone del Milan. E' lui che è finito sotto i riflettori.

Ma in Cina non funziona così. Chi ha denaro e possibilità preferisce muovere le pedine da dietro le quinte. E' un sistema che si è sviluppato perché essere troppo in vista significa essere oggetto di invidia, gelosia, ma soprattuto significa essere sotto l'occhio del potere. Sono le cosiddette "ombre cinesi": se le cose vanno male, c'è la scappatoia 'io non sono nessuno'.
Allora è molto più probabile che sia Zheng Jianming (Steven Zheng), ad oggi sconosciuto ai più, il magnate con possibilità di investire quanto basta per portare il simbolo del calcio in Oriente, avendo lui un patrimonio di quasi 2 miliardi di dollari.

Com'è diventato ricco? Steven Zheng è un intellettuale, è stato vicedirettore della rivista Hainan Times e ricercatore all’Istituto di Economia e tecnologia al Consiglio di Stato, cioè presso il governo di Pechino. Poi con investimenti immobiliari ha gaudagnato tantissimi soldi e si è gettato nel settore delle rinnovabili.
Dunque, ha i capitali e ha anche le conoscenze. Ma preferisce rimanere in disparte, cioè adottare il profilo migliore per questo passaggio di proprietà molto delicato.

Portare il Milan in Cina, così come è successo con l'Inter, è una precisa linea politica del presidente Xi Jinping, appassionato di calcio e desideroso di innalzare il livello di questo sport nel proprio paese, attualmente carente. Si spiega così la difficoltà di varie aziende e persone delle quali è difficile capire il ruolo ma che sono tutte desiderose di compiacere il presidente cinese: Robin Li (Baidu), Kweichouw Moutai. E i nostri due Sonny Wu e Steven Zheng.

Ma stiamo parlando di prestanome? Thomas Rosenthal, studioso di Cina contemporanea e manager italiano con base a Shenzhen, non esclude che dietro tutta questa storia ci sia lo Stato cinese, l'unico che trarrebbe beneficio dall'acquisto di squadre straniere. Si pensa ad una quotazione a Hong Kong, che farebbe subito guadagnare denario a chi lo ha investito per conto di terzi. E poi si vedrà: è il gioco delle scatole cinesi.
 
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DeviLInsideMe

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Firmate tutto entro il 31 che ne abbiamo fortemente bisogno.. Il resto chi vivrà vedrà.. Ma peggio di così sarà impossibile!
 

MaschioAlfa

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Liberarsi dal berlusca è il primo mattone per la ricostruzione
 
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In altri articoli si dice tutto l'opposto. Ossia che nessuno ha interesse a rimanere dietro le quinte.

Poi un patrimonio di 2 miliardi è ridicolo per il costo che ha questa operazione.
È uno "straccione".
 

Super_Lollo

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Ripeto ancora per la 100esi volta , aspettate è inutile fare ipotesi oggi che magari tra 4 giorni ci sono altri nomi e si cambia nuovamente tutto
 

Aron

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infatti! è chiaro che nessuno sa nulla. Ora va tanto di "moda" questo Sonny Wu, ma solo con l'ufficialità sapremo chi c'è veramente

Secondo me è il frontman, quello che apporrebbe la firma, ma si tratterebbe solo di uno dei componenenti della cordata senza essere il capofila.

Qualsiasi discussione sui componenti della cordata viene meno se poi c'è davvero di mezzo lo Stato cinese nella gestione del nuovo Milan (e per me c'è).
 
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Qualcosa è successo ragazzi, è inutile negarlo. Qualche movimento interno alla cordata col solo fine di accelerare la trattativa e levarsi di mezzo berlusconi. Non è mica detto che debba esser negativo quanto accaduto. Magari i 'pesci grossi' hanno forzato la mano 'fingendo' un dietrofront per poi rientrare una volta cacciato a pedate il nano. Chi glielo impedisce?
Ormai è palese che la trattativa è complicata perchè è il presidente a renderla tale.
 

Milanforever26

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Vabbé dai ormai siamo quasi alle teorie complottistiche...

Qua ce n'è per il prossimo romanzo di Dan Brown: "La cordata segreta"
 
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Ecco un approfondimento del Corriere della Sera sulle ultime notizie del Milan ai cinesi, a cura di Paolo Salom.

Steven Zheng e Sonny Wu sono i due nomi che rappresentano la cordata pronta acquistare il 100% del Milan. Il primo (all'anagrafe Zheng Jianming) è un magnate dell'energia ed è di Jiangsu; il secondo (all'anagrafe Wu Shenjun) manager del fondo GRS ed è di Guandong.

Qual è il loro rapporto nell'affare Milan? Non vi è una diarchia, che male si sposa con la tradizione cinese. I due hanno un peso differente. Mentre Zheng Jianming (Steven Zheng) pare rilegato nell'ombra, Wu Shenjun (Sonny Wu) sembra essere il capofila, futuro padrone del Milan. E' lui che è finito sotto i riflettori.

Ma in Cina non funziona così. Chi ha denaro e possibilità preferisce muovere le pedine da dietro le quinte. E' un sistema che si è sviluppato perché essere troppo in vista significa essere oggetto di invidia, gelosia, ma soprattuto significa essere sotto l'occhio del potere. Sono le cosiddette "ombre cinesi": se le cose vanno male, c'è la scappatoia 'io non sono nessuno'.
Allora è molto più probabile che sia Zheng Jianming (Steven Zheng), ad oggi sconosciuto ai più, il magnate con possibilità di investire quanto basta per portare il simbolo del calcio in Oriente, avendo lui un patrimonio di quasi 2 miliardi di dollari.

Com'è diventato ricco? Steven Zheng è un intellettuale, è stato vicedirettore della rivista Hainan Times e ricercatore all’Istituto di Economia e tecnologia al Consiglio di Stato, cioè presso il governo di Pechino. Poi con investimenti immobiliari ha gaudagnato tantissimi soldi e si è gettato nel settore delle rinnovabili.
Dunque, ha i capitali e ha anche le conoscenze. Ma preferisce rimanere in disparte, cioè adottare il profilo migliore per questo passaggio di proprietà molto delicato.

Portare il Milan in Cina, così come è successo con l'Inter, è una precisa linea politica del presidente Xi Jinping, appassionato di calcio e desideroso di innalzare il livello di questo sport nel proprio paese, attualmente carente. Si spiega così la difficoltà di varie aziende e persone delle quali è difficile capire il ruolo ma che sono tutte desiderose di compiacere il presidente cinese: Robin Li (Baidu), Kweichouw Moutai. E i nostri due Sonny Wu e Steven Zheng.

Ma stiamo parlando di prestanome? Thomas Rosenthal, studioso di Cina contemporanea e manager italiano con base a Shenzhen, non esclude che dietro tutta questa storia ci sia lo Stato cinese, l'unico che trarrebbe beneficio dall'acquisto di squadre straniere. Si pensa ad una quotazione a Hong Kong, che farebbe subito guadagnare denario a chi lo ha investito per conto di terzi. E poi si vedrà: è il gioco delle scatole cinesi.

Non capisco come uno con un patrimonio di 2 miliardi può investire a titolo personale in un negozio di 1.5 miliardi.

La premesa è che tutto sarà migliore di Berlusconi. Ma questi cinesi poveraci non mi fanno impazzire perche non mi danno fiducia. Come Mr. Bee che senza denaro come vuole investire nel Milan? Con il denaro degli altri? Bah... Ho già perso l'emozione per la vendita.
 
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