Antonio Ingroia

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Morto che parla

Guest
Ti ho risposto in privato ;)



Se guardi il messaggio di esjie c'è scritto "grandi" imprenditori, non piccoli-medi. Detto questo, mi fa piacere che tu abbia conosciuto solo imprenditori onesti e integerrimi ma io ho visto e conosciuto appartenenti alla stessa categoria di ben altra pasta. Gente che assume solo a condizione che tu non appartenga a nessuna o solo a "certe" sigle sindacali, che ti fa lavorare in nero con tanti saluti ai contributi e all'assicurazione sul lavoro, che sfrutta gli immigrati irregolari con paghe da fame sotto il ricatto della denuncia ai CC; e tanto altro. Senza dimenticare i 120 miliardi di evasione annua prodotti tra loro e i liberi professionisti.
Non prendiamoci in giro: la contrapposizione tra datore di lavoro e dipendente esiste ed è più forte che mai, purtroppo viviamo in un'epoca in cui si tenta di dare un'immagine del mondo estremamente sfumata e non corrispondente alla realtà.

Ovviamente, come detto, c'è caso e caso. Su una quarantina di imprenditori che ho conosciuto, nessuno rientra in quello che tu mi descrivi. Ho conosciuto gente che spremeva i dipendenti, certo, ma cose del genere personalmente non le ho mai viste. Detto questo, i "grandi" imprenditori, in Italia, contano poco. Grande scena la Fiat, la barilla, Ferrero e compagni ma, in rapporto al pil, le piccole e medie imprese valgono MOLTO di piu. L'evasione (meglio, l'elusione)e' un'altra questione, molto piu' delicata di quello che sembra. Il sistema tributario in generale e i metodi ed organi di controllo sono mostruosamente inefficienti (e leggendo il programma di monti, quando ho visto che vuole riformarli ho avuto un'eiaculazione). In passato il sommerso era molto piu' pesante. Oggigiorno, con la tracciabilita' e le pratiche anti riciclaggio, i magheggi sono estremamente piu' ridotti.
Detto questo, per quella che e' la mia esperienza personale (e non credo di prendere in giro nessuno, cosa me ne tornerebbe in tasca?) reputo inconcepibile parlare in questo momento storico di contrapposizione fra imprenditore e lavoratore. Poi, ognuno e' libero di pensarla come crede.
 

esjie

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La lotta di classe ci raccontano ogni giorno che è anacronistica, superata, ecc. Eppure mi sembra che Confindustria ci creda fortemente: abolizione dell'art. 18, i sindacati sono il male, i sindacati buoni sono CISL e UIL, la CGIL è il peggio ecc.

A me invece mettono i brividi la Marcegaglia e Monti che parlano di flessibilità necessaria, che la stabilità lavorativa è noiosa, che a licenziare più facilmente è più facile trovare lavoro, che i sindacati andrebbero aboliti...

Poi cmq parlavo di grandi imprenditori al governo, e s'è visto come son migliorate le condizioni lavorative quando è andato su il "presidente operaio".
 

robs91

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In tutti i paesi sviluppati c'è un minimo di flessibilità,basta vedere i paesi del nord Europa che hanno anche il minor tasso di disoccupazione.
 

Doctore

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La lotta di classe ci raccontano ogni giorno che è anacronistica, superata, ecc. Eppure mi sembra che Confindustria ci creda fortemente: abolizione dell'art. 18, i sindacati sono il male, i sindacati buoni sono CISL e UIL, la CGIL è il peggio ecc.

A me invece mettono i brividi la Marcegaglia e Monti che parlano di flessibilità necessaria, che la stabilità lavorativa è noiosa, che a licenziare più facilmente è più facile trovare lavoro, che i sindacati andrebbero aboliti...

Poi cmq parlavo di grandi imprenditori al governo, e s'è visto come son migliorate le condizioni lavorative quando è andato su il "presidente operaio".
Anche a me fa paura la flessibilita applicata nel sistema italia di oggi senza cambiare le regole del lavoro.Ma se vai nei paesi del nord europa la flessibilita e' una cosa normalissima.
 
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