Ma poi, la cosa che veramente cozza con questa ideologia della lotta di classe, totalmente anacronistica, e' il concetto stesso di piccolo/medio imprenditore. Il piccolo/medio imprenditore di dividendo non prende niente o quasi, piuttosto, prende lo stipendio dalla societa' di cui e' socio, diventando, di fatto, un lavoratore dipendente. Stipendio più alto? Certamente si. Rischio enormemente più alto? Certamente si.
Poi vorrei fare una puntualizzazione ulteriore sulla figura del piccolo/medio imprenditore. E' sbagliato pensare che ci metta le idee e i soldi. E' stra limitativo. Un imprenditore la sua società la vive. Non timbra il cartellino, pur essendo, di fatto, dipendente. Al contrario, lavora (sottolineo Fortemente LAVORA) fino a tardi (per tardi intendo che comincia alle otto e finisce alle dieci), nei week end e nelle festività, se serve. E, ho visto piu' di una volta imprenditori METTERE SOLDI A FONDO PERDUTO nelle societa', ormai morte, per non farle chiudere, perche' quei venti/trenta dipendenti che hanno li conoscono personalmente da una vita e non li vogliono mandare via.Dico queste cose perche' le vivo quotidianamente. Chi crede che l'imprenditore sia uno coi soldi che frusta i dipendenti e' davvero rimasto indietro un giro. E' ovvio che c'è caso e caso, ma la maggior parte degli imprenditori che ho conosciuto sono cosi. Paradossalmente, alcuni di loro sono operai che nel corso degli anni sono riusciti a mettere su un'impresa propria, quindi non esattamente estranei al mondo che dovrebbero, secondo alcuni, vessare e sfruttare.