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In Italia, negli ultimi tempi, è diventato popolarissimo il consumo di pesce crudo: per sushi, tartare e preparazioni simili. Ma non tutti sanno che consumare l'alimento crudo può essere davvero molto pericoloso. Sono tantissime, infatti, le specie ittiche contaminate dall'Anisakis. Un parassita diffusissimo, bianco e finissimo come un capello, che se ingerito causa tante noie.

Cosa provoca l'Anisakis e quali sono i suoi sintomi?


L'intossicazione da Anisakis si manifesta poche ore dopo aver ingerito il parassita. Il soggetto colpito (i casi di intossicazione sono in grandissimo aumento) presenta forti dolori addominali, nausea e vomito. Ad oggi, non esiste una cura nè una medicina contro l'Anisakis. Nei casi più gravi (perforazione dell'intestino causata dal parassita) si deve ricorrere necessariamente all'operazione chirurgica.


Quali pesci sono a rischio di Anisakis?


Praticamente tutti quelli consumati crudi, marinati o poco cotti (ad esempio, mangiando una gustosa tagliata di tonno lasciata rosa al centro, si rischia se lo stesso pesce non è stato precedentemente abbattuto in freezer). In particolare, le alici (la marinatura non uccide l'Anisakis), il salmone, il tonno, salmone, sardina, acciuga, merluzzo, nasello e sgombro e tanti altri. La norma, per ora, non riguarda i crostacei ed i molluschi.



Come difendersi dall'Anisakis?


Se si va a cena fuori (Sushi o ristoranti di pesce in generale) bisogna sempre chiedere se il pesce servito (crudo, marinato o poco cotto) sia stato precedentemente abbattuto in freezer a basse temperature. Sono tantissimi, la maggior parte, i ristoratori che servono ai propri clienti pesce crudo senza alcuna precauzione. E la gran parte di chi va al ristorante, o consuma pesce crudo a casa, non conosce nè l'esistenza nè i pericoli legati all'Anisakis.

Prima di mangiare pesce crudo, marinato o poco cotto, dunque, è NECESSARIO tenere il prodotto in abbattitore (per chi lo ha) a -60 °C per mezza giornata prima di consumarlo.


Tutti gli altri, devono seguire la norma disposta dal Ministero della Salute nel Luglio 2013. Si fa riferimento ai comuni freezer che tutti hanno in casa:


INFORMAZIONI AL CONSUMATORE PER UN CORRETTO IMPIEGO DI PESCE E CEFALOPODI FRESCHI

In caso di consumo crudo, marinato o non completamente cotto il prodotto deve essere preventivamente congelato per almeno 96 ore a – 18 °C in congelatore domestico contrassegnato con tre o più stelle.
 

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ma perde un po di sostanza se congelato?

Se congelato freschissimo diciamo di no. Per preservare meglio la materia prima sarebbe meglio l'abbattitore, ma costa talmente tanto che non ne vale la pena. Altro discorso, ovviamente, se si ha un ristorante. Lì è necessario.

Comunque, il cartello con l'avviso deve essere affisso PER LEGGE in tutte le pescherie.
 
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