Andrè Silva, intervistato dalla Gazzetta in edicola oggi, 13 febbraio, sul Milan:"La cosa più importante è la fiducia e qui l'ho sentita subito. In Italia mi mancava? [Si. Anche se il passato è passato, le cose potevano andare diversamente. Il calcio non è uno sport individuale, puoi avere le tue aspettative ma non sei solo e altre persone ti devono far fare le cose o almeno provare a fartele fare. Il Milan si sta ritrovando? Sì, e sono felice: sono quarti nonostante lottino con grandi rivali e quello è l’obiettivo principale. E in coppa hanno battuto il Napoli, per cui va bene. Spero che continuino così. Il Milan non è quello di qualche anno fa ma può tornare grande e spero che lo faccia. Il futuro? Far bene qui, e aspettare. Se dovessi decidere, andrei a giocare nella miglior squadra del mondo. Così come se mi dicono di scegliere tra titolare a Siviglia o al Milan senza giocare mai, la preferenza è scontata. Però sono in mezzo a due situazioni: qui sto bene e sono un giocatore del Milan. Non ci penso, altrimenti mi distraggo. Il Milan mi segue? Sì, dalla società mi mandano messaggi e mi dicono che sto facendo un buon lavoro. Del resto per loro sono comunque un investimento. Nella squadra ho tanti amici e quando sono venuti a Siviglia a giocare col Betis sono stato in albergo a salutarli. Se mi riscattano diventerò il più caro del Siviglia? Se lo fanno è perché hanno fiducia in me e pensano possa far bene, ma è presto, non ho ancora fatto niente. Il presente condizionerà inevitabilmente il futuro. Io voglio solo giocare ed essere felice".