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Marco Amelia, ex portiere di Roma e Milan, intervistato dalla Gazzetta in edicola ha parlato della sfida di stasera, di Gattuso e di Donnnarumma:"Gattuso? Era uno spettacolo, stimolante, trascinatore in campo e nello spogliatoio. Quei leader che servono in ogni squadra. Anche lui, molto intelligente: conosceva i suoi limiti e cosa doveva fare per migliorarsi. Pensarlo allenatore, però, francamente no. Credo abbia lavorato molto sugli eccessi caratteriali. È bello vederlo all’opera, così limpido e meno impostato rispetto ai colleghi. Vive sempre le partite molto intensamente, come da giocatore. Ancora me lo ricordo. La vigilia della finale mondiale di Berlino. Potete immaginare la tensione. Ebbene, anche quella volta Pirlo era imperturbabile, pareva dovesse giocare in partitella e Rino nel vederlo così era arrabbiatissimo. Io invece più che altro provavo una grande invidia. Merita la conferma? Senz’altro. Ha trovato quell’identità di squadra che fino al suo arrivo non c’era. E poi confermarlo darebbe anche un segnale importante allo spogliato- io, perché sarebbe ulteriormente legittimato. Quanto mi spiace per Montella? Molto, è uno con ottime idee. Probabilmente non ha avuto il tempo necessario per dare quell’identità. È dura con undici giocatori nuovi. Punto di forza di Gattuso? La fase difensiva: c’è del gran lavoro dietro i pochi gol presi. Cosa accadrà a Donnarumma? Non lo so, ma so cosa vorrei: vederlo al Milan fino a fine carriera. Per chi tiferò stasera? Ho sempre tifato Roma, ma sono molto diviso. Le posso dire però per chi tiferò mercoledì in Coppa Italia tra Milan e Lazio...".