Non so se si possono mettere link esterni, ma "L'Ultimo Uomo" (ottima rivista sportiva online) ha pubblicato oggi un articolo sulla storia di Galliani al Milan. Da leggere.
Su tuo invito l'ho letto, bellissimo pezzo.
La cosa che mi ha fatto sorridere sono le parole di agnelli all'epoca del nostro ingaggio di Donadoni:
Donadoni è stato il primo pezzo che ci ha strappato. L’Atalanta era nostra assidua fornitrice da un sacco di tempo, e quello fu un segnale chiaro, un segno forte: di svolta drastica, di cambiamento radicale. Nulla, e nessuno, sarebbe rimasto come prima».
Conferma, caso mai ce ne fosse bisogno, che il nostro calcio è juve davanti e dietro tutti quanti, l'importante è che i gobbi siano primi inter pares (che poi pares non sono e saranno mai).
Le squadre cosiddette di provincia sopravvivono per fare da bacino alla juve, a costi irrisori senza la benchè minima asta, al punto che l'ingaggio di Donadoni fu un fulmine a ciel sereno, qualcuno aveva osato infrangere il monopolio.
Berlusconi ha spezzato questo monopolio, tant'è che sull'onda del suo arrivo abbiamo avuto un periodo calcistico nel nostro paese in cui lo scudetto è stato vinto da 6 squadre diverse da quella torinese: Milan, Inter, Napoli, Sampdoria, Roma e Lazio, oltre ai gobbi che per contratto devono esserci sempre e comunque a danno di una o dell'altra.
Poi Calciopoli, che agli occhi di tutti è stata la giusta punizione inflitta ai gobbi ma che, in realtà, è servita a rimettere ordine in una società nella quale un uomo solo stava prendendo il potere che non gli spettava: Moggi.
Poi tutto è rientrato nei canoni nostrani.