Addio al calcio giocato. Come reagire?

Miracle1980

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Salve amici milanisti, sapevo che prima o poi sarebbe arrivato questo giorno ma, come per la morte, non ho mai voluto pensarci o rifletterci sopra. Preferivo sentirmi “invincibile”...come penso succede a tanti altri nella vita.

Dopo circa 30 anni di pallone, giocato per passione in qualsiasi forma (ad 11, a 5, calciotto, strada, spiaggia etc...) ed occasione possibile...ho ricevuto la sentenza da parte dell’ortopedico che, purtroppo, devo dimenticarmi il calcio giocato.

Senza andare troppo per le lunghe...dopo i trent’anni ho giocato convivendo con un dolore al ginocchio, trascurandolo, che man mano si acutizzava sempre di più. Poi ho rotto il crociato a causa di un infortunio (cambio di direzione maledetto) ed ho fatto la risonanza magnetica una volta che il ginocchio si è sgonfiato.

Nonostante la mia età (40 a luglio) avevo già deciso di operarmi per ricostruirlo perché tutto sommato sto bene fisicamente e volevo continuare a godermi la mia passione...magari in maniera meno ossessiva ed invadente.

Purtroppo la risonanza ha riscontrato, oltre alla rottura del crociato anteriore, anche una condropatia di grado 4 (penso sia quello peggiore) ed un principio di artrosi già in atto. La cartilagine è andata...e non è facile rigenerarla (praticamente impossibile a livelli utili alla causa). Il peso (sono molto alto e muscoloso...diciamo fisico alla Ibra;)), l’eccesso di attività fisica e la mia stupidità nel trascurare i “dolorini”....e si è rotto il giocattolo.

Al momento ho messo in standby anche la ricostruzione del legamento perché tutto era organizzato in funzione di un ritorno all’attività calcistica.

Vi lascio immaginare come mi sento...affossato psicologicamente. Per la prima volta la vita mia ha imposto di fermarmi causa “usura” del mio corpo...fidatevi amici...non è una bella cosa.

Ho famiglia, un figlio, il secondo in arrivo...potrei concentrarmi su altre cose o fare nuoto/bici (purtroppo gli unici sport al momento)...ma la testa va sempre al pallone. Chi ama questo sport forse riesce a capire il mio stato d’animo.

Qualcuno di voi che ci è già passato? Qualche consiglio su come affrontare questa situazione/periodo?

Un abbraccio a tutti e forza Milan!
 

Pampu7

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Pensa che per me è stato il contrario ovvero una liberazione uscire dal mondo del calcio_Ormai di calcio c'è ben poco, anche nei banalissimi tornei vedo atteggiamenti e situazione penose.
Mi sono buttato sulla corsa, ambiente di gara completamente diverso e ancora alla vecchia maniera.
Mi sono allontanato anche dal calcio in tv, non mi perdevo una partita, conoscevo anche i giocatori del campionato del burkina faso tra un pò ma non mi manca per nulla.
Tutti abbiamo altre passioni magari nascoste ma basta trovarle
 
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Salve amici milanisti, sapevo che prima o poi sarebbe arrivato questo giorno ma, come per la morte, non ho mai voluto pensarci o rifletterci sopra. Preferivo sentirmi “invincibile”...come penso succede a tanti altri nella vita.

Dopo circa 30 anni di pallone, giocato per passione in qualsiasi forma (ad 11, a 5, calciotto, strada, spiaggia etc...) ed occasione possibile...ho ricevuto la sentenza da parte dell’ortopedico che, purtroppo, devo dimenticarmi il calcio giocato.

Senza andare troppo per le lunghe...dopo i trent’anni ho giocato convivendo con un dolore al ginocchio, trascurandolo, che man mano si acutizzava sempre di più. Poi ho rotto il crociato a causa di un infortunio (cambio di direzione maledetto) ed ho fatto la risonanza magnetica una volta che il ginocchio si è sgonfiato.

Nonostante la mia età (40 a luglio) avevo già deciso di operarmi per ricostruirlo perché tutto sommato sto bene fisicamente e volevo continuare a godermi la mia passione...magari in maniera meno ossessiva ed invadente.

Purtroppo la risonanza ha riscontrato, oltre alla rottura del crociato anteriore, anche una condropatia di grado 4 (penso sia quello peggiore) ed un principio di artrosi già in atto. La cartilagine è andata...e non è facile rigenerarla (praticamente impossibile a livelli utili alla causa). Il peso (sono molto alto e muscoloso...diciamo fisico alla Ibra;)), l’eccesso di attività fisica e la mia stupidità nel trascurare i “dolorini”....e si è rotto il giocattolo.

Al momento ho messo in standby anche la ricostruzione del legamento perché tutto era organizzato in funzione di un ritorno all’attività calcistica.

Vi lascio immaginare come mi sento...affossato psicologicamente. Per la prima volta la vita mia ha imposto di fermarmi causa “usura” del mio corpo...fidatevi amici...non è una bella cosa.

Ho famiglia, un figlio, il secondo in arrivo...potrei concentrarmi su altre cose o fare nuoto/bici (purtroppo gli unici sport al momento)...ma la testa va sempre al pallone. Chi ama questo sport forse riesce a capire il mio stato d’animo.

Qualcuno di voi che ci è già passato? Qualche consiglio su come affrontare questa situazione/periodo?

Un abbraccio a tutti e forza Milan!

Ho quasi 39 anni, famiglia, 2 figlie, fisicamente un po’ meno alto e grosso di te ma comunque ben piazzato.
Escluso l’infortunio diverso, che io non ho avuto, direi che abbiamo situazioni simili.
Ho smesso si giocare a calcio quando ho visto che il fisico non arrivava più, che non era più divertente, ora giochicchio qualche volta a calcetto e basta.
Io ora preferisco giocare a tennis, perché da ragazzino ero bravino e perché gli avversari non sono tutti ventenni.
Io ti consiglio di provare a buttarti su uno sport che sapevi fare ma che avevi accantonato per il calcio, e comunque uno sport individuale.
Sennò per mantenere un po’ di forma i classici corsa, ciclismo, nuoto, ma li manca la componente agonistica, a me personalmente viene a noia fare un allenamento fine a se stesso solo per rimanere in forma, mi manca lo stimolo
 

James Watson

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Salve amici milanisti, sapevo che prima o poi sarebbe arrivato questo giorno ma, come per la morte, non ho mai voluto pensarci o rifletterci sopra. Preferivo sentirmi “invincibile”...come penso succede a tanti altri nella vita.

Dopo circa 30 anni di pallone, giocato per passione in qualsiasi forma (ad 11, a 5, calciotto, strada, spiaggia etc...) ed occasione possibile...ho ricevuto la sentenza da parte dell’ortopedico che, purtroppo, devo dimenticarmi il calcio giocato.

Senza andare troppo per le lunghe...dopo i trent’anni ho giocato convivendo con un dolore al ginocchio, trascurandolo, che man mano si acutizzava sempre di più. Poi ho rotto il crociato a causa di un infortunio (cambio di direzione maledetto) ed ho fatto la risonanza magnetica una volta che il ginocchio si è sgonfiato.

Nonostante la mia età (40 a luglio) avevo già deciso di operarmi per ricostruirlo perché tutto sommato sto bene fisicamente e volevo continuare a godermi la mia passione...magari in maniera meno ossessiva ed invadente.

Purtroppo la risonanza ha riscontrato, oltre alla rottura del crociato anteriore, anche una condropatia di grado 4 (penso sia quello peggiore) ed un principio di artrosi già in atto. La cartilagine è andata...e non è facile rigenerarla (praticamente impossibile a livelli utili alla causa). Il peso (sono molto alto e muscoloso...diciamo fisico alla Ibra;)), l’eccesso di attività fisica e la mia stupidità nel trascurare i “dolorini”....e si è rotto il giocattolo.

Al momento ho messo in standby anche la ricostruzione del legamento perché tutto era organizzato in funzione di un ritorno all’attività calcistica.

Vi lascio immaginare come mi sento...affossato psicologicamente. Per la prima volta la vita mia ha imposto di fermarmi causa “usura” del mio corpo...fidatevi amici...non è una bella cosa.

Ho famiglia, un figlio, il secondo in arrivo...potrei concentrarmi su altre cose o fare nuoto/bici (purtroppo gli unici sport al momento)...ma la testa va sempre al pallone. Chi ama questo sport forse riesce a capire il mio stato d’animo.

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Un abbraccio a tutti e forza Milan!

Prima di tutto, un abbraccio.
Può sembrare cosa da poco ma non è facile lasciare il mondo dello sport in generale.
Sto vivendo, piano piano le tue stesse sensazioni, anche se io mi trovo dall'altra parte della barricata, perché faccio da tanti anni l'arbitro. Attualmente, dopo una carriera discreta che mi ha consentito di togliere qualche piccola soddisfazione, sto svernando facendo l'assistente più in promozione che in eccellenza, a 37 anni mi ritrovo a fare la balia a tanti giovani che, a volte, sono nati quando io già arbitravo..
A volte non è facile.. perché i sacrifici sono tanti e i compromessi pure, ma l'idea di lasciare il terreno di gioco mi spaventa e non ci voglio pensare.
Mi piacerebbe avere modo di confrontarmi anche con te che stai... dall'altra parte della barricata.
 

Super_Lollo

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Salve amici milanisti, sapevo che prima o poi sarebbe arrivato questo giorno ma, come per la morte, non ho mai voluto pensarci o rifletterci sopra. Preferivo sentirmi “invincibile”...come penso succede a tanti altri nella vita.

Dopo circa 30 anni di pallone, giocato per passione in qualsiasi forma (ad 11, a 5, calciotto, strada, spiaggia etc...) ed occasione possibile...ho ricevuto la sentenza da parte dell’ortopedico che, purtroppo, devo dimenticarmi il calcio giocato.

Senza andare troppo per le lunghe...dopo i trent’anni ho giocato convivendo con un dolore al ginocchio, trascurandolo, che man mano si acutizzava sempre di più. Poi ho rotto il crociato a causa di un infortunio (cambio di direzione maledetto) ed ho fatto la risonanza magnetica una volta che il ginocchio si è sgonfiato.

Nonostante la mia età (40 a luglio) avevo già deciso di operarmi per ricostruirlo perché tutto sommato sto bene fisicamente e volevo continuare a godermi la mia passione...magari in maniera meno ossessiva ed invadente.

Purtroppo la risonanza ha riscontrato, oltre alla rottura del crociato anteriore, anche una condropatia di grado 4 (penso sia quello peggiore) ed un principio di artrosi già in atto. La cartilagine è andata...e non è facile rigenerarla (praticamente impossibile a livelli utili alla causa). Il peso (sono molto alto e muscoloso...diciamo fisico alla Ibra;)), l’eccesso di attività fisica e la mia stupidità nel trascurare i “dolorini”....e si è rotto il giocattolo.

Al momento ho messo in standby anche la ricostruzione del legamento perché tutto era organizzato in funzione di un ritorno all’attività calcistica.

Vi lascio immaginare come mi sento...affossato psicologicamente. Per la prima volta la vita mia ha imposto di fermarmi causa “usura” del mio corpo...fidatevi amici...non è una bella cosa.

Ho famiglia, un figlio, il secondo in arrivo...potrei concentrarmi su altre cose o fare nuoto/bici (purtroppo gli unici sport al momento)...ma la testa va sempre al pallone. Chi ama questo sport forse riesce a capire il mio stato d’animo.

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Un abbraccio a tutti e forza Milan!

Ciao, leggendo il tuo post e essendo quasi coetanei mi ci sono rivisto parecchio nelle tue parole.
Anche per me con l'avanzare dell età son sorti i problemi anche dovuti alla mia stazza , io sono 1.82 per 79Kg e dopo una vita a giocare a calcio le mie ginocchia hanno iniziato a dare problemi.

Allora piano piano ho cercato qualcosa che mi desse la stessa sensazione di svuotamento fisico e ho scoperto la pura corsa.
Le mie ginocchia pensavo facessero ugualmente male ( o di più visto che il tempo di un uscita era almeno di 1ora ogni volta) e invece le cose son migliorate. Penso dipenda dai cambi di direzione che hai menzionato, alla fine correndo 10/15 km li corri in avanti senza quasi mai cambiare direzione.

Io ho trovato la mia soddisfazione sportiva cosi.
 

Miracle1980

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Grazie per i consigli ragazzi! Purtroppo tennis e corsa non sono un'opzione nella mia situazione. Il tennis è invadente quasi come il calcio per quanto riguarda impatto e cambi di direzione. La corsa andrebbe comunque a "gravare" sul ginocchio e, considerando che la cartilagine è praticamente perforata, rischierei di velocizzare il processo di artrosi :(

Un dottore mi ha parlato di cellule staminali per rigenerare una parte della cartilagine. Devo capire se l'assicurazione può coprire l'operazione perché è molto costosa.
Altrimenti mi tocca cercare soddisfazioni nel nuoto o bicicletta.
Ma sappiamo bene che non è la stessa cosa... assolutamente non paragonabili alle emozioni di una bella partitella...
 
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Salve amici milanisti, sapevo che prima o poi sarebbe arrivato questo giorno ma, come per la morte, non ho mai voluto pensarci o rifletterci sopra. Preferivo sentirmi “invincibile”...come penso succede a tanti altri nella vita.

Dopo circa 30 anni di pallone, giocato per passione in qualsiasi forma (ad 11, a 5, calciotto, strada, spiaggia etc...) ed occasione possibile...ho ricevuto la sentenza da parte dell’ortopedico che, purtroppo, devo dimenticarmi il calcio giocato.

Senza andare troppo per le lunghe...dopo i trent’anni ho giocato convivendo con un dolore al ginocchio, trascurandolo, che man mano si acutizzava sempre di più. Poi ho rotto il crociato a causa di un infortunio (cambio di direzione maledetto) ed ho fatto la risonanza magnetica una volta che il ginocchio si è sgonfiato.

Nonostante la mia età (40 a luglio) avevo già deciso di operarmi per ricostruirlo perché tutto sommato sto bene fisicamente e volevo continuare a godermi la mia passione...magari in maniera meno ossessiva ed invadente.

Purtroppo la risonanza ha riscontrato, oltre alla rottura del crociato anteriore, anche una condropatia di grado 4 (penso sia quello peggiore) ed un principio di artrosi già in atto. La cartilagine è andata...e non è facile rigenerarla (praticamente impossibile a livelli utili alla causa). Il peso (sono molto alto e muscoloso...diciamo fisico alla Ibra;)), l’eccesso di attività fisica e la mia stupidità nel trascurare i “dolorini”....e si è rotto il giocattolo.

Al momento ho messo in standby anche la ricostruzione del legamento perché tutto era organizzato in funzione di un ritorno all’attività calcistica.

Vi lascio immaginare come mi sento...affossato psicologicamente. Per la prima volta la vita mia ha imposto di fermarmi causa “usura” del mio corpo...fidatevi amici...non è una bella cosa.

Ho famiglia, un figlio, il secondo in arrivo...potrei concentrarmi su altre cose o fare nuoto/bici (purtroppo gli unici sport al momento)...ma la testa va sempre al pallone. Chi ama questo sport forse riesce a capire il mio stato d’animo.

Qualcuno di voi che ci è già passato? Qualche consiglio su come affrontare questa situazione/periodo?

Un abbraccio a tutti e forza Milan!

Se riesci un minimo a muoverti o il tuo scopo è tornare a un minimo di mobilità io ti consiglio di fare il corso di allenatore per le giovanili.
Scoprirai un mondo nuovo che ti stimolerà tantissimo e potrai trasmettere ai giovani la passione per questo sport.
Fatti forza.
Posso capire cosa passi e ti sono idealmente vicino.
 
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