Lollo tu dovresti aver ragione quando dici che gli scambi sono liberi. Dovresti aver ragione, dico, perchè sei una persona onesta.
Il problema è che le leggi si fanno per i disonesti.
Esempio 1.
Tu vuoi comprare, che so, un posto auto scoperto, da un tuo amico. Lui ti dice "sei mio amico, ti faccio un prezzo stracciatissimo". Lo paghi diciamo 500 euro (un bel posto auto in centro). Fatto. VOi due siete "liberi" di farlo.
Tempo un anno, e la guardia di finanza ti viene a dire "mi prendi in giro? Quel posto vale 5000 euro minimo. Tu hai fatto comparire 500, vuol dire che 4500 glieli hai dati in nero". RIsultato: imposte come da 5000 euro, più sanzioni (generalmente nell'ordine dell'imposta, quindi raddoppi). Piccolissimo inciso: quando si parla di sanzioni superiori a 105.000 (per società grandi, quasi sempre), scattano SANZIONI PENALI (reclusione etc.)
Caso 2.
Tu compri un immobile, e lo iscrivi a bilancio, secondo principi contabili internazionali (più che realistico a livello uefa, europeo).
Lo iscrivi al costo di acquisto, liberissimo. Un anno dopo, però, devi "verificare attraverso impairment test se il valore di iscrizione corrisponde a fai value". Bene. SIccome tu hai bombato il valore di acquisto (se fai un contratto di sponsorizzazione pluriennale, a naso, si ricade in un altro principio contabile specifico, ma presumo che la ratio sia fondamentalmente la stessa), il secondo anno, alla verifica, devi svalutare. Minusvalenza (da panico). Perdita (da panico).
Le transazioni furbine saltano sempre fuori (anche danneggiando chi il furbo non lo fa)